Opplero. Storia di un salto di Alessandro Bergonzoni edito da Garzanti

Opplero. Storia di un salto

Editore:

Garzanti

Data di Pubblicazione:
14 febbraio 2003
EAN:

9788811677420

ISBN:

8811677424

Pagine:
144
Formato:
brossura
Acquistabile con la

Trama Opplero. Storia di un salto

In questo romanzo Alessandro Bergonzoni ha inventato una vera fiera di eventualità. Tanto per cominciare ha creato il Circo Opplero, dove si esibiscono Shabirah la contatrice di peli simultanea, Cirra la spostatrice di nuvole, il Grembo, la scimmia balsamica... Poi c'è Zadia, direttore e anima volante del circo, che sale sul campanile e decide di buttarsi, mentre Don Dolio, prete campanaro, cerca di fermarlo. Ma il destino e la sfortuna attendono Zadia, per portarlo nel carcere di Solange, da dove scriverà lettere comiche e struggenti. Finché il Tribunale del Gran Morì non gli infliggerà la più perversa delle condanne a vita.

Prodotto momentaneamente non disponibile
€ 6.00

Inserisci la tua e-mail per essere informato appena il libro sarà disponibile

Recensioni degli utenti

e condividi la tua opinione con gli altri utenti
5 di 5 su 3 recensioni

Il saltimbanco della parolaDi Z. Maria Helena-25 novembre 2010

Bergonzoni è un maestro dell'arte del gioco di parole, un mago della battuta che non ti lascia respirare mentre ridi fra una battuta e l'altra, e in questo libro si può capire tutta la sua maestria e originalità, partendo da una storia surreale di un semplice uomo che pensa di buttarsi da un campanile per continuare in uno dei suoi mondi fantastici e pieni di parole che prendono vita.

Intrecci di paroleDi D. Lucrezia-12 novembre 2010

"Il tempo non sapendo cosa fare, passava" questo è solo uno dei mille intrecci di parole che Bergonzoni utilizza, insieme a tanti neologismi, per narrare una storia surreale, comica e struggente che alla fine fa riflettere sulla libertà e sul senso della vita.

Intrecci di paroleDi D. Lucrezia-3 agosto 2010

"Il tempo non sapendo cosa fare, passava" questo è solo uno dei mille intrecci di parole che Bergonzoni utilizza, insieme a tanti neologismi, per narrare una storia surreale, comica e struggente che alla fine fa riflettere sulla libertà e sul senso della vita.