Opere vol.12
Psicologia e alchimia
- Editore:
Bollati Boringhieri
- Collana:
- Gli archi
- Traduttore:
- Bazlen R., Baruffi L.
- Data di Pubblicazione:
- 16 marzo 1995
- EAN:
9788833909110
- ISBN:
8833909115
- Pagine:
- 546
- Argomento:
- Magia, formule magiche e alchimia
Descrizione Opere vol.12
Verso la fine degli anni venti Jung scopre singolari affinità tra antichi simboli cinesi e i sogni dei suoi pazienti: inizia così a studiare i testi alchimistici. Dopo quindici anni di lavoro pubblica questo volume. La tradizione alchimistica e la pratica analitica hanno in comune il tentativo di creare una realtà nuova e superiore: da una parte l'oro, la pietra filosofale, dall'altra la "presa di coscienza" della psicologia moderna. L'alchimia in sostanza è espressione di una pulsione a trasformare la materia prima dell'esperienza in conoscenza. Jung allarga la sua indagine alla saggezza orientale e a esperienze culturali che hanno una radice comune, mostrando come le scoperte scientifiche possano in realtà essere il ritrovamento di universali esperienze.
Recensioni degli utenti
Un intrigante Opus alchymicum-26 gennaio 2017
Forse il testo più intrigante per certi aspetti di C.G. Jung per chi si volesse avvicinare all'alchimia: "Psicologia e alchimia" (1944) estende una ricca serialità di immagini (metodo definito dagli junghiani di amplificazione) e impressioni oniriche che Jung dice di far compilare ad una sua allieva (forse M. Louise Von Franz o la Jacobi?). Si intravedono i primi preliminari di una ricerca sulla quaternità, la Tetraktys, il mandala e il temenos, il setting analitico alle radici dell'eterno conflitto e tensione religiosa tra religiosità cristiana e paganesimo nella mente e nella visione onirica del paziente e del sognatore con un ricco patrimonio di immagini derivanti dall'alchimia e dal concorso delle determinanti archetipiche universali. Il metodo catartico di Jung solleva la questione morale e la "felix culpa" nell'anima del malato ma promette di rinsaldare l'antica scissione e tensione tra le religioni precristiane e il dogma. Non a caso nelle ultime sezioni emergerà il parallelo Lapis-Cristo a corrispettivo "analogon" dell'alchimia o "analogia Christi"e della ricerca del cervus fugitivus, l'elusivo Mercurio che farà la disperazione di ogni achimista nell'intendimento e nella produzione dell'oro filosofico eo ipso l'opus della ricca produzione ermetica quivi esplorata dallo psicologo svizzero nei vari trattati, pseudo-opere, tavole e "alambicchi teoretici".