Opere vol.9.2 di Carl Gustav Jung edito da Bollati Boringhieri
Alta reperibilità

Opere vol.9.2

Aion, ricerche sul simbolismo del sé

Traduttore:
Baruffi L.
Data di Pubblicazione:
30 novembre 1982
EAN:

9788833901428

ISBN:

8833901424

Pagine:
207
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Aion: La pesca ermetica di JungDi P. Diego-24 febbraio 2017

L'Aion di C. G. Jung (1951) è una profonda disquisizione e digressione empirica sulla teologia ma anche di quella antica ricetta alessandrina dell'alexipharmakon, di quell'"extractio magnes" estratta dai mari filosofici del sapere arcano e dalle lagune ermetiche dello gnosticismo a parafrasi di ciò che Jung intese nel concetto di telos e teleiosis, la perfezione del non perfetto, il principium individuationis come progetto e psicogenesi del Sè. Come la makaria physis in Cristo e quale Jesu ho makarios è una natura beata ma che richiede completezza al fine di "passare per quella porta" come dicono le sette dei naasseni o Ofiti del II sec. A. C. E divenire un salvato (sothenai) . E se l'antico motto per fabbricare la pietra filosofale e l'oro verde era il "perfectum non perficitur" è nella stessa malattia del bronzo che ristà la benedicta viriditas, l'hydor theion o l'Herakleion lithon, la pietra eraclea emersa dai flutti marini nella trattazione ermetica in Aion. Un testo che si rivelerà un profondo opus di quella pesca sottomarina e totemica dei "pescatori d'uomini"del "magnes" e della magnesia filosofica e di quell'"artificiosum secretum sapientium"o "artifex" trasmesso da quella antica dottrina per via adeptica nell'assimilazione della pietra filosofale quale pietra cinedica, opsianos lithos, ossidiana e Remora o piscis rotundus, idromedusa ed Echeneis di Plinio, creatura contenuta nel mare incommensurabile "piccola per la statura ma grande per la potenza" peregrinante nell'immagine antica dei fondali del mare nostrum. Questo pisciculus rotundus risplendente nell'immagine esemplare ed archetipica del Sè, Cristo come Aion e magnete psichico, risolve per lo scienziato svizzero l'equazione del Sè e dell'inconscio laddove il mare tenebrositas, l'inconscio collettivo produce la perla misteriosa o l'Aion, il Cristo ctonio e pre-pagano che riposa nel fondo delle acque fino a risorgere nell'ultimo ciclo dell'era per l'appunto come Aion. L'immagine e l'archetipo di Cristo emerso dall'oscurità corrisponde alla lux moderna degli alchimisti o al novum lumen, la torcia e il fuoco inextinguibilis, pesce che tutto brucia e accende di luce propria (lucescit) e che non è nient'altro che la stessa luce esoterica del Redentore appeso all'esca del Leviatano o del Diavolo e che in ultimo attende un umanità nello spirito del "poenitentium agere", della mediazione dell'Assumptio Mariae nel canone della beatificazione della Virgo Mater Coelestis e messianizziazione che sarà inaugurata di li a poi dal monaco benedettino Gioacchino da Fiore e l'era degli Spiritualia. Dottrina dello Spirito Santo bandita nel 1215 dal IV Concilio Lateranense. Jung quindi involve lo spiritualismo nello psichismo empirico dei suoi studi propugnando una dottrina del Sè che farà da fondo multidisciplinare in ricerche ed aree dell'antropologia, della teologia e del misticismo cristiano, della mitologia, dell'astrologia, della storia delle religioni quindi per apportare ulteriormente al suo quadro teorico concettuale e teorico-clinico una visione personale di psicologia empirica o dei complessi e dei processi psichici ancora preformata della visione del mondo antico classico matrice e fulcro umanistico-scientifico delle determinanti archetipiche e strutturali dell'inconscio collettivo. Teoria e premessa scientifica che Jung andrà ad elaborare accompagnando il lettore in un viaggio nell'entroterra del Selbst e della psiche collettiva, quale Unus Mundus, balsamum vitae, Spiritus, pneuma, scintilla divina, pleroma o antico epifenomeno dell'anima.