Omofobia. Il pregiudizio anti-omosessuale dalla Bibbia ai giorni nostri di Paolo Pedote, Giuseppe Lo Presti edito da Stampa Alternativa

Omofobia. Il pregiudizio anti-omosessuale dalla Bibbia ai giorni nostri

Data di Pubblicazione:
1 novembre 2002
EAN:

9788872267400

ISBN:

8872267404

Pagine:
232
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Descrizione Omofobia. Il pregiudizio anti-omosessuale dalla Bibbia ai giorni nostri

Oltre 500 citazioni tracciano una storia del pregiudizio nei confronti degli omosessuali. L'omofobia li ha descritti come portatori di una tara psicofisica, individui che si sono opposti alla volontà divina, all'umana ragione e alla natura. Questo saggio è il tentativo di costruirne un pilastro, anche attraverso le parole di chi ha espresso la dignità e il valore della diversità omosessuale, contribuendo a demolire i muri della prigione millenaria che è il contra naturam.

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5 di 5 su 1 recensione

OmofobiaDi g. andrea-14 febbraio 2011

Solo per lettori esigenti e con molto tempo a disposizione. Lavoro monumentale di raccolta, organizzazione e commento di citazioni omofobe (con piccolo capitolo finale di tendenza opposta, per riossigenarsi dopo tanta parata di spiacevolezze). Decisamente più utile ed interessante, che bello da leggere: in moltissime occasioni sono stato spiazzato, nel constatare la demenza di taluni, i preconcetti di altri, l'ingenuità di pochi, la malafede di molti. Per lo più, riconferme di stupidità per stupidi notori; ma anche dichiarazioni spiazzanti da chi non ti aspetti (l'ostilità di Tarkovskij e Monicelli verso il Querelle di Fassbinder; oppure, viceversa, la sana strigliata agli inglesi bacchettoni da parte di F. T. Marinetti). Tra gli episodi citati che più mi hanno colpito: la vicenda di Alan Turing, le dichiarazioni di Carlo Emilio Gadda e Umberto Saba. Poi, ancora, Leopardi e Machiavelli, il confronto tra surrealisti (sempre evviva Queneau!), George Groddeck, Jean Cocteau, Jean Genet... Non si legge comunque facilmente, ed alla fine si arriva (giustamente) nauseati: l'effetto netto è lo stesso della grottesca "terapia" adottata nei primi anni '70 in URSS, che ricorda spaventosamente la cura Ludovico, alla quale viene sottoposto Alex in "Arancia meccanica".