Omaggio alla Catalogna di George Orwell edito da Mondadori

Omaggio alla Catalogna

Editore:

Mondadori

Edizione:
2
Data di Pubblicazione:
24 giugno 2016
EAN:

9788804668152

ISBN:

8804668156

Pagine:
280
Argomento:
Guerra Civile Spagnola
Acquistabile con la

Descrizione Omaggio alla Catalogna

Ma chi combatteva contro chi e ci stava vincendo, era molto difficile da scoprire. Giunto a Barcellona nel dicembre 1936 "con la vaga idea di scrivere articoli per qualche giornale"; George Orwell finisce con l'arruolarsi nelle file repubblicane: va al fronte, partecipa alle giornate del maggio 1937 a Barcellona, viene ferito nell'assedio di Huesca e riesce a riparare in Francia. Coinvolgente come un romanzo e rigoroso come un saggio, "Omaggio alla Catalogna" è uno dei più importanti reportage della guerra civile spagnola e rappresenta, nella formazione politica e intellettuale dello scrittore, un momento cruciale, in cui matura in lui un sistematico rifiuto del totalitarismo.

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4 di 5 su 6 recensioni

Forse il miglior reportage sulla guerra di SpagnaDi M. Renzo-15 febbraio 2023

George Orwell partecipò alla Guerra di Spagna in qualità di miliziano del POUM (Partito Operaio di Unificazione Marxista) , partito quindi di sinistra, ma decisamente antistalinista. Pertanto, la sua narrazione è il frutto dellesperienza maturata, che se non ha una valenza generale per questo conflitto, tuttavia comprende una disamina approfondita dei contrasti, spesso violenti, esistente nella variegata compagine antifascista. Come testimonianza dellaspetto bellico sono rimasto sorpreso per quanto risulti diverso da quello descritto in romanzi sullo stesso teatro di guerra, uno per tutti Per chi suona la campana di Ernest Hemingway. Infatti vi è descritta una campagna statica, in trincee, simile a quella della Prima Guerra Mondiale, con lunica differenza, non da poco ovviamente, rappresentata dalle rare occasioni di scontri e quindi con perdite limitatissime. Con ogni probabilità ebbe occasione di operare in un settore del fronte relativamente quieto, ma se il pericolo di restare ucciso era tutto sommato modesto, per il resto cerano tutti i problemi della guerra di posizione, la cui descrizione è veramente pregevole. La pioggia incessante, il fango che rende difficile camminare, la promiscuità in ricoveri di fortuna, la scarsità delle armi e delle munizioni, il vestiario inadeguato e ridotto a brandelli, la compagnia certamente non desiderata di topi e pidocchi sono un palcoscenico dove di importante dal punto di vista bellico non accade nulla, così che fra i miliziani regna la noia nellattesa dellavvicendamento che li porterà nelle retrovie a Barcellona. Il tanto sospirato riposo nella capitale della Catalogna non si rileverà però tale, perché scoppia quella che appare una rivoluzione e invece è il tentativo di prendere il potere dei comunisti stalinisti per niente favorevoli alla rivoluzione permanente che vorrebbero gli anarchici. Dagli scontri, in verità di modesta entità, Orwell esce indenne, ma ritornato al fronte viene colpito alla gola da una pallottola, che gli impedirà a lungo di parlare e gli imporrà una lunga convalescenza, resa complicata anche dal fatto che, abolito il POUM, i comunisti gli danno la caccia, tanto che con notevole difficoltà troverà riparo e salvezza allestero. Al di là della narrazione dellesperienza maturata di particolare rilievo è lanalisi svolta della situazione e del voltafaccia dei comunisti che non esitarono, per liberarsi del POUM, di arrivare ad accusarlo di connivenza con le forze franchiste, insomma di essere una quinta colonna fascista volta a impedire quella rivoluzione che i comunisti stessi volevano invece fermare. Per far questo non esitarono a corrompere giornalisti di testate estere, una tecnica di disinformazione che è una costante prima dei sovietici e poi dei russi. Omaggio alla Catalogna costituisce pertanto uno dei più importanti reportage sulla guerra civile in Spagna e per Orwell una presa di coscienza che lo porterà a un rifiuto netto di ogni totalitarismo. Imperdibile.

Appassionante racconto della guerra civileDi R. Maurizio-15 settembre 2011

Forse il più lucido (ma anche appassionato) romanzo incentrato sui fatti della guerra civile spagnola. Lucido, perché Orwell non si lascia trasportare dalla passione - nonostante questa si avverti chiaramente leggendo le pagine del libro - e riporta i fatti in maniera precisa e ordinata, quasi a mo' di articolo di cronaca. La straordinarietà di questo autore si intuisce proprio in questo: nel suo essere contemporaneamente fuori (in qualità di giornalista inglese inviato in Spagna per documentare i fatti accaduti) e dentro gli avvenimenti (il suo lasciarsi trasportare dall'entusiasmo rivoluzionario, partecipando anch'egli alla guerra civile come volontario). A questo si aggiunge l'amarezza, che ricorda di molto quella del posteriore "La fattoria degli animali", sul fallimento degli ideali rivoluzionari. Romanzo vivamente consigliato!

Omaggio alla CatalognaDi l. Maria-14 luglio 2011

Lo scrittore americano si riconferma uno dei miti della letteratura del 900. Quello che vuole scrivere è una storia di passioni, e far vedere che conosce bene gli spagnoli e lo spagnolo (le battute dei personaggi sembrano traduzioni troppo letterali dallo spagnolo in inglese, cosa che nella traduzione italiana ovviamente si perde!). Orwell invece è andato in Spagna a combattere contro i fascisti, ha scoperto che i partiti di sinistra e di centro, invece di lavorare insieme, si scannano a vicenda (una storia che si ripete?), e denuncia la repressione del POUM da parte dei comunisti spagnoli telecomandati da Mosca. In mezzo a questo racconta anche le sue esperienze di combattente nelle trincee dell'Aragona. Hemingway era già famoso e faceva il reporter, l'inviato di guerra; Orwell era un signor nessuno che comandava il suo plotone di fanteria male equipaggiato e dava il meglio di sé. Hemingway scriveva pensando all'adattamento cinematografico dove avrebbe recitato il suo amico Gary Cooper; Orwell pensava al piccolo partito socialista inglese che l'aveva mandato in Spagna, e ai militanti socialisti del suo paese, e voleva far capire loro cosa stava veramente succedendo in Spagna. Per cui, evitiamo confronti sballati, e leggiamoci tutti e due i libri, che sono entrambi opere memorabili.

Omaggio alla CatalognaDi M. Luca-9 aprile 2011

Le pagine scorrevoli e dirette catturano e incantano, pur affrontando contenuti di grande spessore morale. Orwell non andrebbe ricordato solo per essere stato l'autore dei due romanzi capolavori "1984" e "La fattoria degli animali". Anzi, meriterebbe ancora più attenzione per questo magnifico romanzo autobiografico. Un libro nel quale l'autore non si limita all'estensione di un semplice diario sulla guerra di Spagna, ma va molto oltre. "Omaggio alla Catalogna", opera ispiratrice del commovente film "Terra e Libertà" di Ken Loach, è un apologo sulle idealità tradite e sulla mancata utopia. Un romanzo più che attuale, nel quale la realpolitik trionfa sulle speranze di cambiamento, non solo tradendo donne, uomini e idee, ma sopprimendo anche tutti quelli che non vogliono omologarsi al suo dominio. Imperdibile.

Conoscere OrwellDi I. Lucia-15 marzo 2011

"Omaggio alla Catalogna" è un'opera indispensabile per capire e conoscere più approfonditamente George Orwell. Senza la sua esperienza in Spagna, nella Guerra Civile, forse non ci sarebbero state le sue due opere più famose. Da leggere, per comprendere il pensiero orwelliano.

La perla di OrwellDi t. giacomo-21 luglio 2010

Lirismo puro. Non c'è alcun motivo per cui "Omaggio alla Catalogna" sia pressochè sconosciuto in Italia (e non solo): è un affresco tra i migliori di sempre della guerra, scritto con uno stile giornalistico eppure epico. O meglio, un motivo c'è: Orwell lottò dalla parte degli sconfitti, i cui ideali non sono oggi meno disprezzati (dalla società occidentale) che quelli del franchismo. L'epopea del POUM e degli anarchici in Catalogna, unita agli intrighi politici all'interno del Fronte Popolare, fanno di "Omaggio alla Catalogna" un must per chi studia la storia novecentesca e non è assolutamente inferiore a 1984 o alla Fattoria degli Animali (io li ho letti insieme in una raccolta ed è stata una gran esperienza). E' semplicemente un capolavoro.