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4 di 5 su 4 recensioni

Appassionante racconto della guerra civileDi R. Maurizio-15 settembre 2011

Forse il più lucido (ma anche appassionato) romanzo incentrato sui fatti della guerra civile spagnola. Lucido, perché Orwell non si lascia trasportare dalla passione - nonostante questa si avverti chiaramente leggendo le pagine del libro - e riporta i fatti in maniera precisa e ordinata, quasi a mo' di articolo di cronaca. La straordinarietà di questo autore si intuisce proprio in questo: nel suo essere contemporaneamente fuori (in qualità di giornalista inglese inviato in Spagna per documentare i fatti accaduti) e dentro gli avvenimenti (il suo lasciarsi trasportare dall'entusiasmo rivoluzionario, partecipando anch'egli alla guerra civile come volontario). A questo si aggiunge l'amarezza, che ricorda di molto quella del posteriore "La fattoria degli animali", sul fallimento degli ideali rivoluzionari. Romanzo vivamente consigliato!

Omaggio alla CatalognaDi l. Maria-14 luglio 2011

Lo scrittore americano si riconferma uno dei miti della letteratura del 900. Quello che vuole scrivere è una storia di passioni, e far vedere che conosce bene gli spagnoli e lo spagnolo (le battute dei personaggi sembrano traduzioni troppo letterali dallo spagnolo in inglese, cosa che nella traduzione italiana ovviamente si perde!). Orwell invece è andato in Spagna a combattere contro i fascisti, ha scoperto che i partiti di sinistra e di centro, invece di lavorare insieme, si scannano a vicenda (una storia che si ripete?), e denuncia la repressione del POUM da parte dei comunisti spagnoli telecomandati da Mosca. In mezzo a questo racconta anche le sue esperienze di combattente nelle trincee dell'Aragona. Hemingway era già famoso e faceva il reporter, l'inviato di guerra; Orwell era un signor nessuno che comandava il suo plotone di fanteria male equipaggiato e dava il meglio di sé. Hemingway scriveva pensando all'adattamento cinematografico dove avrebbe recitato il suo amico Gary Cooper; Orwell pensava al piccolo partito socialista inglese che l'aveva mandato in Spagna, e ai militanti socialisti del suo paese, e voleva far capire loro cosa stava veramente succedendo in Spagna. Per cui, evitiamo confronti sballati, e leggiamoci tutti e due i libri, che sono entrambi opere memorabili.

Omaggio alla CatalognaDi M. Luca-9 aprile 2011

Le pagine scorrevoli e dirette catturano e incantano, pur affrontando contenuti di grande spessore morale. Orwell non andrebbe ricordato solo per essere stato l'autore dei due romanzi capolavori "1984" e "La fattoria degli animali". Anzi, meriterebbe ancora più attenzione per questo magnifico romanzo autobiografico. Un libro nel quale l'autore non si limita all'estensione di un semplice diario sulla guerra di Spagna, ma va molto oltre. "Omaggio alla Catalogna", opera ispiratrice del commovente film "Terra e Libertà" di Ken Loach, è un apologo sulle idealità tradite e sulla mancata utopia. Un romanzo più che attuale, nel quale la realpolitik trionfa sulle speranze di cambiamento, non solo tradendo donne, uomini e idee, ma sopprimendo anche tutti quelli che non vogliono omologarsi al suo dominio. Imperdibile.

La perla di OrwellDi t. giacomo-21 luglio 2010

Lirismo puro. Non c'è alcun motivo per cui "Omaggio alla Catalogna" sia pressochè sconosciuto in Italia (e non solo): è un affresco tra i migliori di sempre della guerra, scritto con uno stile giornalistico eppure epico. O meglio, un motivo c'è: Orwell lottò dalla parte degli sconfitti, i cui ideali non sono oggi meno disprezzati (dalla società occidentale) che quelli del franchismo. L'epopea del POUM e degli anarchici in Catalogna, unita agli intrighi politici all'interno del Fronte Popolare, fanno di "Omaggio alla Catalogna" un must per chi studia la storia novecentesca e non è assolutamente inferiore a 1984 o alla Fattoria degli Animali (io li ho letti insieme in una raccolta ed è stata una gran esperienza). E' semplicemente un capolavoro.