Ogni promessa di Andrea Bajani edito da Einaudi

Ogni promessa

Editore:

Einaudi

Collana:
Supercoralli
Data di Pubblicazione:
19 ottobre 2010
EAN:

9788806200206

ISBN:

8806200208

Pagine:
252
Formato:
rilegato
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Trama Ogni promessa

Ogni sera Pietro si china sulla pancia di Sara per sapere se dentro c'è qualcosa che nasce, e ogni sera lei aspetta di poter dare un nome al loro futuro insieme. Ma la speranza rimane un'attesa, e l'attesa spacca tutto come una crepa nel muro. Fino a quando ogni cosa si sfalda e sul tavolo della cucina resta soltanto un foglio, o meglio una bomba che si prepara a esplodere. "Telefonato tua madre, è morto Mario". E poco sotto una domanda scritta di fretta: "Mario?" Mario è il nonno di Pietro, ma più che un parente è lo scheletro nell'armadio di una famiglia. Tornato folle dalla campagna di Russia, vissuto dentro una clinica eppure morto per tutti, per lui la guerra non è mai finita. Ora fa la sua comparsa morendo per davvero. L'estate si apre quel giorno con un duplice addio, spalancata come una casa vuota e piena di strade possibili. La prima è un viaggio a ritroso, con in tasca il peso di un segreto che Pietro e Sara si sono nascosti tanto a lungo da non poterlo dimenticare. La seconda è un viaggio sul Don, carico di tutte le storie che Mario non ha mai raccontato. Con una scrittura tesa e tersa fino alla poesia, Andrea Bajani ci racconta la responsabilità e la difficoltà di ricordare. La memoria è una trama forata, i fili si slacciano e si disperdono nell'ordito di una realtà vissuta al presente. Ma è proprio li, tra le omissioni e le mancanze, che forse si annida un senso. Lungo quelle strade deviate, dove si affacciano risposte impreviste a domande mal poste.

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 3 recensioni

il primo Bajani per meDi l. emanuela-23 maggio 2012

Bello, dolce, commovente, un romanzo invaso dalla malinconia. Una storia che sfiora molte corde dell'anima sullo scenario di una guerra che è stata un po' rimossa da tutti ma non certo da chi l'ha vissuta: mi è sembrato di rivivere la voce di mio zio quando mi raccontava della guerra di Russia e del suo viaggio per tornare a casa. Solo in alcuni frangenti ho trovato la scrittura troppo prolissa e soporifera.

Il senso del titoloDi C. MIRELLA-19 febbraio 2011

Una scrittura originale, un flusso ininterrotto di pensieri e di ricordi, il tentativo di dare una risposta al dolore, alla perdita degli affetti. Il protagonista, che apparentemente sembra non avere una propria individualità si lascia attraversare da tutto e da tutti, si fa interprete dell'altrui dolore e bisogno di arrivare in fondo al dolore per capirlo e superarlo. L'ho trovato molto intenso e meritevole, ma il personaggio di Pietro meritava di più, l'ho trovato un po' troppo "schiacciato" in mezzo agli altri personaggi. Durante la lettura mi chiedevo il perché del titolo, e non l'ho trovato...

una bella provaDi F. Cinzia-11 novembre 2010

Una bella prova di maturità per lo scrittore torinese d'adozione. Una maturità espressiva che si estrinseca nell'esplorazione dell'universo del dolore. Un io narrante che si muove lungo i fili di un flusso di coscienza, che vive tra un presente appena passato e passato sempre presente. Un nonno che non è riuscito a superare il trauma del ritorno dalla Russia e i gesti che hanno condizionato la crescita della madre e rendono difficile la ricerca di se stessi