L' officina del diavolo. La più grande operazione di falsificazione della storia di Adolf Burger edito da Nutrimenti
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L' officina del diavolo. La più grande operazione di falsificazione della storia

Editore:

Nutrimenti

Collana:
Documenti
Traduttore:
Bianchi A.
Data di Pubblicazione:
4 dicembre 2008
EAN:

9788895842288

ISBN:

8895842286

Pagine:
398
Formato:
rilegato
Argomenti:
Olocausto, Seconda Guerra Mondiale
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Descrizione L' officina del diavolo. La più grande operazione di falsificazione della storia

Nel 1942 un telegramma raggiunge i comandanti dei campi di concentramento disseminati in territorio tedesco: contiene l'ordine di reclutare tutti gli internati ebrei con esperienza nel settore grafico e di provvedere al loro trasferimento nel campo di Sachsenhausen, alle porte di Berlino. È l'inizio della cosiddetta 'operazione Bernhard', un piano per la produzione su vasta scala di false sterline inglesi e la loro capillare diffusione in Europa e nel mondo. A Sachsenhausen si ritrovano in centoquarantadue, scampati alla morte per fame, per malattia, alle camere a gas. Vengono nutriti, rivestiti. Per la prima volta dal giorno della loro deportazione vengono trattati come uomini. Vivranno in totale isolamento all'interno di due baracche circondate su ogni lato dal filo spinato. Dentro si nasconde una vera e propria officina per la produzione di banconote e francobolli falsi, di documenti contraffatti. Gli internati del 'Kommando' falsari hanno privilegi che gli altri non hanno. Letti comodi, armadietti personali. Mangiano a sufficienza, possono leggere. Ma quel luogo custodisce un segreto che non dovrà mai essere svelato. Impossibile sperare di uscirne vivi. "L'officina del diavolo" nasce dai ricordi di Adolf Burger, numero 64401 a Auschwitz, tipografo nelle baracche 18 e 19 di Sachsenhausen. Racconta le atrocità di Auschwitz e di Birkenau, i dettagli tecnici dell'operazione di falsificazione, le rocambolesche ultime fasi della prigionia, fino alla liberazione.

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5 di 5 su 1 recensione

L'officina del diavolo.Di c. monica-22 luglio 2011

Quanto potere hanno i soldati SS in questo Lager di Auschwitz, ma e' prorpio questo forse che li fa sentire cosi' superuomini, da sottovalutare a tal punto il prigioniero ebreo, che non si accorgono della spudorata menzogna che mi sono inventato per non subire piu' le selezioni per il gas. Mi hanno creduto, ed ora, da ebreo praticamente gia' morto, mi trasformo in un pezzo insostituibile per lo sforzo bellico della Germania. Un altro Lager, quello di Sachsenhausen, dove mi aspettano altri come me, che hanno un talento o che conoscono un lavoro particolare, sono utile per un qualcosa di molto particolare. Ci rinchiudono nelle solite baracche, ma dotate di letti comodi e non tavolacci putridi, ci danno cibo e ci cambiano i cenciosi e pidocchiosi stracci che indossiamo con veri vestiti, vestiti appartenuti ad altri prigionieri uccisi nei Lager. Siamo completamente recintati, nessuno ci puo' vedere, nemmeno gli altri prigionieri rinchiusi in questo posto. Abbiamo un compito importante da svolgere: "Falsificare denaro, sterline e dollaro". Ecco l'obbiettivo dei tedeschi, mettere in ginocchio l'economia degl Alleati, ultimo tentativo di vicere una guerra ormai persa. Sabotare non si puo' , pena la morte di qualcuno di noi. Mentre noi ci rilassiamo giocando a palla, dietro le nostre mura si sentono gli spari delle fucilazioni, si sentono marciare le squadre di lavoro, un lavoro che miete vittime ogni minuto. Siamo in Lager, il mio compagno muore di malattia, l'altro pone fine a questa sua assurda vita col suicidio, e intanto falsifichiamo immense quantita' di denaro, falso si, ma perfetto, ma dove finira' tutto questo deraro? Fini' nei conti in Svizzera di Hitler, Himmler e di altri ancora.