Le nuvole non chiedono permesso. Dalla Patagonia all'Alaska. Cento giorni a piedi e in corriera
- Editore:
Polistampa
- Collana:
- Libro verità
- Data di Pubblicazione:
- 3 ottobre 2006
- EAN:
9788859600657
- ISBN:
8859600650
- Pagine:
- 168
- Formato:
- brossura
Descrizione Le nuvole non chiedono permesso. Dalla Patagonia all'Alaska. Cento giorni a piedi e in corriera
Dalla Patagonia all'Alaska, a piedi, in treno o in corriera. Cento giorni zaino in spalla e in compagnia di se stesso, portandosi dietro il bagaglio leggero di tante domande. Un viaggio inatteso, perché inattesa è anche la figura del viaggiatore: uomo di istituzioni, politico di lunga esperienza, nell'immenso continente americano Tito Barbini cerca una nuova leggerezza e nuove ragioni. Un libro che è allo stesso tempo diario di viaggio e reportage, riflessione politica e indagine esistenziale. E l'America delle madri di Plaza de Mayo, dei minatori boliviani, delle tante etnie indios, l'America che si sta aprendo a un'imprevista speranza di riscatto e giustizia, sa essere molto generosa: di emozioni, stimoli, idee, per un ritorno a casa che sia anche una nuova stagione di impegno. Nato a Cortona (Arezzo) nel 1945, Barbini ha dedicato alla politica tutta la sua vita: eletto sindaco della sua città a soli 25 anni, storico amico di Francois Mitterand, diviene prima presidente della Provincia di Arezzo e poi, per 15 anni, assessore della Regione Toscana.
Recensioni degli utenti
La vera strada... Riflettere !-17 marzo 2011
Sorprende ogni volta la sensibilità di questo autore, sorprende ancor di più che sia stato (o che sia) un politico. Il libretto è un piccolo gioiello a partire dal titolo, veramente splendido. Sarebbe riduttivo parlare di resoconto o di semplice taccuino di viaggio, in realtà, attraverso un continente Barbini ti conduce, con una calma e una leggerezza squisita, alla ricerca non solo di un passato più o meno recente bensì di una speranza, una vita nuova, di un futuro più lieve per milioni di derelitti, come quelli incontrati per strada, siano essi Mapuche, Campesinos, o zappatori di sale come il ragazzo riprodotto in copertina. Così fra le sue pagine ti abbandoni alla casualità del mondo, recuperi la dignità della povera gente, l'importanza di ogni vita anche di quella più semplice colta attraverso gli occhi o le rughe, di una madre della Plaza de Mayo. Se devo proprio trovargli un neo questo può essere il Nord America, liquidato in fretta e quasi inesistente. Tanto valeva sottotitolare "dalla Patagonia a Panama". Ma... Capisco... E' il senso di amara delusione che può darti l'America del Nord dopo aver assaporato la calda umanità del Sud America. Alla fine l'unica vera strada che Barbini ti indica è quella... Di riflettere. Il suo libro è da gustare, da odorare, da sorbire centellinando, senza fretta, ogni pagina come se ti muovessi a piedi con lui (e qui prendo in prestito la bella poesia finale) come se si guardasse una stella, come se ti guidasse un richiamo lontano, per una serena consapevolezza di vita. Ti ringrazio caro Barbini, mi sara' sempre dolce e caro motivo di riflessione.