I nuovi limiti dello sviluppo. La salute del pianeta nel terzo millennio di Donella Meadows, Dennis Meadows, Jorgen Randers edito da Mondadori

I nuovi limiti dello sviluppo. La salute del pianeta nel terzo millennio

Editore:

Mondadori

Collana:
Oscar saggi
Traduttore:
Riccucci M.
Data di Pubblicazione:
26 settembre 2006
EAN:

9788804559016

ISBN:

8804559012

Pagine:
386
Formato:
brossura
Argomenti:
Sostenibilità, Impatto sociale dei problemi ambientali
Acquistabile con la

Descrizione I nuovi limiti dello sviluppo. La salute del pianeta nel terzo millennio

Nel 1972 tre giovani scienziati del celebre MIT di Boston pubblicarono un rapporto destinato a fare epoca. Si intitolava "I limiti dello sviluppo" e nel giro di poco tempo diventò un bestseller assoluto. In quel saggio gli autori, pionieri delle scienze informatiche, gettavano uno sguardo verso il futuro e, grazie a modelli di calcolo computerizzati, riuscivano per la prima volta a mostrare in modo inequivocabile le conseguenze della crescita incontrollata su un pianeta dalle risorse non infinite. Trent'anni dopo, armati di strumenti informatici ben più raffinati e di una mole enorme di dati statistici, quegli stessi autori si sono riuniti per lanciare ancora il loro grido d'allarme. Con uno stile semplice e piano e con rigore scientifico i tre scienziati non possono fare altro che confermare le previsioni di trent'anni fa, e metterci in guardia sui devastanti effetti dell'azione umana sul clima, la qualità delle acque, la biodiversità marina, le foreste e tutte le altre risorse naturali. Prima che sia troppo tardi.

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5 di 5 su 1 recensione

Assolutamente da leggereDi C. Alberto-19 luglio 2011

Un insieme di dati e informazioni così precise e fondamentali per la comprensione della nostra realtà non l'avevo mai trovato. Ritengo che questo libro debba essere letto da tutti in quanto vi sono spiegate questioni che in nessun altro contesto potremmo trovare. Le prospettive non sono belle ma se ce ne rendiamo conto siamo ancora in tempo per salvare quanto ancora rimane di buono della nostra civiltà. Meno consumi, meno sprechi, meno egoismi, più benessere per tutti.