I nuovi contratti pubblici

È ormai in vigore il nuovo Codice dei contratti pubblici (D.L. vo 18 aprile 2016, n. 50), che, a distanza di dieci anni dal precedente D.L.vo 12 aprile 2006, n. 163, è destinato ad incidere su uno dei settori più delicati e rilevanti per l’economia italiana.
I 220 articoli dell’ordito normativo, dando attuazione ad una delega lunga e complessa, non solo recepiscono le Direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE, 2014/25/UE, ma si propongono altresì di riordinare la tanto significativa materia, nell’ottica della razionalizzazione delle disposizioni e della semplificazione dei procedimenti.
Quest’Opera costituisce una lettura ragionata delle profonde innovazioni introdotte dal Codice e contiene un commento esauriente, dal taglio operativo, comprensivo di un’attenta analisi di tutti i profili rilevanti e, non solo corredato dal testo delle nuove norme, ma anche da aggiornata giurisprudenza massimata e schemi di agevole lettura. Dopo un excursus sull’evoluzione dell’articolata normativa in tema di contratti pubblici, vengono esaminati i principi generali della novella e, quindi, l’ambito oggettivo e soggettivo di applicazione di quest’ultima, i disposti in punto di governance, le singole fasi dell’evidenza pubblica e la successiva esecuzione dei contratti.
Seguono specifici approfondimenti sui “regimi particolari di appalto”, sul c.d. affidamento a contraente generale, nonché sull’innovativa disciplina delle concessioni, nel contesto delle multiformi specie di partenariato pubblico-privato.
Non manca una puntuale analisi – di particolare interesse per gli operatori del settore – delle tecniche di tutela stragiudiziale e del contenzioso sulle commesse pubbliche, con precipua attenzione al nuovo ‘specialissimo’ rito di impugnativa immediata delle ammissioni ed esclusioni dei partecipanti alle gare.
Chiude l’Opera un’appendice sulla vexata quaestio, assai rilevante nell’ottica del principio di effettività della tutela, del rapporto tra ricorso principale e ricorso incidentale “escludente” o “paralizzante” nel contenzioso ‘appalti’, anche alla luce della recentissima sentenza Corte di Giustizia UE, Grande Camera, 5 aprile 2016, C-689/13.