Nudo tra i lupi

Nudo tra i lupi è forse il romanzo più famoso dello scrittore tedesco Bruno Apitz. Una storia scritta negli anni ’50, quando la seconda guerra mondiale era appena terminata, lasciando dietro di sé un lungo strascico di orrore e di sgomento nelle persone che hanno vissuto in prima persone quegli incubi, reali ed atroci, che sono rimasti impressi in maniera indelebile nella memoria. Lui, tedesco, era finito nel campo di concentramento di Buchenwald a causa delle sue idee politiche, contrarie all’ideologia nazista e alla salita al potere di Hitler. Rimasto prigioniero dal 1937 al 1945, è stato al centro di tragedie inimmaginabili, prima di venire liberato dalle truppe degli alleati. E’ la storia, nuda e cruda, dell’esperienza di prigionia che l’autore ha trascorso nei campi di concentramento nazisti. In particolare, Apitz racconta la storia di un bambino polacco di tre anni. Siamo nel marzo del 1945, gli americani stanno avanzando velocemente e nel lager di Buchewald è appena arrivato un altro treno carico di deportati. Tra di loro c’è Zacharias Jankowski, un ebreo polacco. L’uomo porta con sé, furtivamente, una valigia e i detenuti lo aiutano a nasconderla. Quando la valigia viene aperta, ne emerge un bambino. Proteggerlo o denunciarne la presenza? E’ un dilemma tremendo, che mette a repentaglio le poche certezze di uomini che, nonostante fossero provati dal dolore, dalle privazioni e dalle sofferenze, non hanno mai smesso di essere umani, di provare compassione. Nudo tra i lupi è un romanzo autobiografico che viene qui pubblicato in un’edizione inedita, così come Bruno Apitz lo aveva scritto, di getto, subito dopo essere stato liberato dal campo di concentramento di Buchenwald.