Le nostre storie sono i nostri orti (ma anche i nostri ghetti) di Marco Pannella, Stefano Rolando edito da Bompiani
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Le nostre storie sono i nostri orti (ma anche i nostri ghetti)

Editore:

Bompiani

Data di Pubblicazione:
25 novembre 2009
EAN:

9788845264399

ISBN:

8845264394

Pagine:
201
Formato:
rilegato
Argomento:
Socialismo e ideologie democratiche di sinistra
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Descrizione Le nostre storie sono i nostri orti (ma anche i nostri ghetti)

Marco Pannella è parte della storia della politica italiana del dopoguerra. Ma, pur avendo molto parlato e comunicato, prima di questo libro non si era mai raccontato. Per lui hanno parlato le sue battaglie, i suoi discorsi parlamentari a Roma e a Bruxelles, le sue resistenze, i suoi scioperi della fame e della sete. Alla guida di un "piccolo partito ", è spesso stato espressione di maggioranze degli italiani, interprete dei loro desideri, delle loro necessità, dei loro bisogni. Per questo non considera il suo un "partito minoritario". Stefano Rolando lo interroga, qui, a tutto campo: dalla formazione della classe dirigente nella Goliardia alla nascita del Partito Radicale, alle battaglie vinte per aborto, divorzio, obiezione di coscienza, all'attualità della politica. E gli chiede conto del suo retroterra politico e culturale. Su padri, figli e compagni di viaggio: da Mario Pannunzio ad Arrigo Benedetti, da Leonardo Sciascia a Elio Vittorini, da Pier Paolo Pasolini a Emma Bonino. Un libro agile e approfondito, punto di riferimento per chi voglia capire una personalità che ha marcato per sessant'anni la politica italiana.

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2 di 5 su 2 recensioni

Le nostre storie sono i nostri ortiDi b. alfio-6 luglio 2011

Male questo pannella d'antan, gli anni passano e si vede anche per il buon Marco. Possono essere simpatici o antipatici, si possono condividere o non condividere: ma all'effetto pratico poco o nulla della nostra vita risente o ha risentito degli effetti di lunghe e mirabolanti carriere politiche. Si può dire altrettanto di Marco Pannella, del pazzo, dell'arteriosclerotico, del non affidabile leader del Partito Radicale? No, credo di no, basti la pervicacia e l'ostinazione con le quali ha combattuto senza pretendere in cambio gli onori della nostra classe politica. Mai ministro, mai sottosegretario, mai presidente. Eppure quante volte ci ha fatto riflettere, magari anche arrabbiare? Quante delle conquiste e delle battaglie di oggi, vengono dalla sua ispirazione, dalla sua capacità di vedere prima degli altri?

Le nostre storie sono i nostri orti Di r. Giuseppe-14 febbraio 2011

Ho subito inserito nella mia black list quest'opera banale e non trovo parole per descrivere la mia delusione. Cerco e ricerco un motivo, almeno uno, per cui dovrei essere grato a Rosy Bindi o a Maurizio Gasparri, a Livia Turco o a Sandro Bondi. Aumento lo spettro della ricerca, inserisco anche Beppe Fioroni e Fabrizio Cicchitto, Bobo Maroni e Fausto Bertinotti. Niente, buio assoluto. Possono essere simpatici o antipatici, si possono condividere o non condividere: ma all'effetto pratico poco o nulla della nostra vita risente o ha risentito degli effetti di lunghe e mirabolanti carriere politiche. Si può dire altrettanto di Marco Pannella, del pazzo, dell'arteriosclerotico, del non affidabile leader del Partito Radicale? No, credo di no, basti la pervicacia e l'ostinazione con le quali ha combattuto senza pretendere in cambio gli onori della nostra classe politica. Mai ministro, mai sottosegretario, mai presidente. Eppure quante volte ci ha fatto riflettere, magari anche arrabbiare? Quante delle conquiste e delle battaglie di oggi, vengono dalla sua ispirazione, dalla sua capacità di vedere prima degli altri?