Mio nonno era un ciliegio

Ho letto questo piccolo capolavoro quando mio figlio Elia era piccolo. Lo abbiamo amato subito e incondizionatamente. Poi siamo passati ad altri volumi e lo avevo (credevo!) dimenticato. Anni dopo ho aperto il mio BB in un paesino della campagna ferrarese poco lontano dal luogo di nascita della scrittrice. E una notte ho avuto un flash: mi è tornato in mente che quel libro parlava di emozioni, di bambini, di legami con la terra... E mi sono ritrovata pari pari nel mio BB. A contatto con la natura, uno stile di vita "emozionato", la storia di un bambino, il mio, e di un ciliegio, il suo, quello che ho piantato quando è nato Federico, e eppoi la perdita dell'uno e dell'altro. Ho riletto il libro e consiglio a chiunque, non importa l'età, l'esperienza di un'emozione leggera e profonda come quella che regala questa storia. Sorriderete e vi commuoverete. Parola!

Uno di quei pochi libri che si possono leggere dagli 8 anni fino alla vecchiaia; anzi, forse quando si è un po' più grandi la sottile amarezza di sottofondo della storia è più sentita ed emoziona ancora di più.

E' un libro incredibile che racconta la storia di un legame infrangibile tra nonno e bambino che fa riflettere sui problemi della città e sulla bellezza della campagna