Non per profitto. Perché le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica. Nuova ediz.
- Editore:
Il Mulino
- Collana:
- Biblioteca paperbacks
- Traduttore:
- Falcioni R.
- Data di Pubblicazione:
- 25 settembre 2014
- EAN:
9788815253040
- ISBN:
8815253041
- Pagine:
- 176
- Formato:
- brossura
- Argomenti:
- Finalità morali e sociali dell'educazione, FILOSOFIA
Descrizione Non per profitto. Perché le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica. Nuova ediz.
Premuti dalla crisi economica molti paesi infliggono pesanti tagli agli studi umanistici e artistici a favore di abilità tecniche e conoscenze pratico-scientifiche. E così mentre il mondo si fa più grande e complesso, gli strumenti per capirlo si fanno più poveri e rudimentali. Mentre l'innovazione chiede intelligenze flessibili, aperte e creative, l'istruzione si ripiega su poche nozioni stereotipate. Non si tratta di difendere una presunta superiorità della cultura classica su quella scientifica, bensì di mantenere l'accesso a quella conoscenza che nutre la libertà di pensiero e di parola, l'autonomia del giudizio, la forza dell'immaginazione.
Recensioni degli utenti
Non per profitto-27 settembre 2011
L'idea che sta alla base del saggio della Nussbaum è molto semplice e chiara: la formazione umanistica serve! Si tratta di un tema su cui l'autrice, docente all'Università di Chicago, è spesso tornata nella sua produzione. In questo bel libro lo affronta disegnando una duplice possibilità per i sistemi formativi, ovvero quella di scegliere se dar corpo a un'istruzione per il profitto o per la democrazia. Un'istruzione per il profitto è un'istruzione che include solo saperi tecnici e contenuti che siano strettamente funzionali all'uscita nel mondo delle professioni: essa mira alla produttività del singolo e, con essa, al beneficio che in termini economici questa può apportare al Paese. Si tratta di un'istruzione che scarta tutto ciò che "non serve", che rispetta gli standard, che guarda alla prestazione. Produce competenze, non cultura. L'istruzione per la democrazia, invece, mira a sviluppare il pensiero critico ed empatetico, cioè la capacità di analizzare i fenomeni con consapevolezza e di "mettersi nei panni" degli altri. Si tratta del cuore della cittadinanza democratica, perché da qui discendono il rispetto dell'altro, la tolleranza, la capacità di pensare con la propria testa e di non farsi manipolare. Ecco perché, secondo la Nussbaum, l'arte e la letteratura servono anche nella formazione dell'ingegnere. Una riflessione interessante, in tempi come i nostri in cui i tagli alla scuola e all'università colpiscono proprio i corsi con meno studenti e quelli che non veicolano i saperi che "servono". Si tratta di una china pericolosa, perché in nome dell'efficienza e del mercato, rischia di svendere la consapevolezza democratica. Nel nostro Paese, su questa china stiamo già rotolando a una discreta velocità da qualche tempo.