Non chiudere gli occhi

Jimmy Gage fa il giornalista per un tabloid di bassa lega dove scrive recensioni cinematografiche al vetriolo in una Los Angeles torrida e decadente, ma il suo cinismo nasconde in realtà un animo romantico e sensibile. Quotidianamente bersagliato da lettere di protesta, un giorno riceve la mail di un certo Eggman che millanta di essere l'autore di sei omicidi mai risolti, ma la polizia crede si tratti di una trovata pubblicitaria di cattivo gusto del giornale. Per tirarsi fuori dai guai, Jimmy preferisce prendere il largo e se ne va in Europa per un anno. Al suo ritorno tutto è cambiato: suo fratello Jonathan ha sposato la sua ex ragazza e non ci sono più né casa né lavoro. Le cose si complicano quando a casa di Jonathan (affermato chirurgo plastico) Jimmy trova alcune polaroid dei delitti di Eggman. Questa scoperta non solo rende Jonathan uno dei principali indiziati per i sei omicidi, ma inserisce un nuovo elemento di conflittualità e tensione tra i due fratelli, aspri rivali da sempre."E noi a che gioco stiamo giocando?" "Ma come? Quello che abbiamo sempre giocato: flinch, non chiudere gli occhi." Jonathan sorrise. "Perciò spara, ma ricordati che dopo tocca a me."Due fratelli e un coltello. "Non chiudere gli occhi", un pericoloso gioco di coraggio per stabilire una gerarchia sempre rimessa in discussione. Fin dall'adolescenza, Jimmy e Jonathan Gage si sono sfidati e provocati, spinti da una smania di competizione malsana e distruttiva. E, diventati adulti, ancora si scontrano e si tormentano. Jimmy, il minore e il più promettente tra i due, sembra aver disatteso le aspettative bruciandosi nel giornalismo di bassa lega. Scrive articoli al vetriolo dalle pagine del dozzinale SLAP magazine, e le sue invettive, che trasudano un grave malessere esistenziale, gli procurano nemici ovunque. In più, per lui, non è facile digerire il successo del fratello, chirurgo di fama, che tra l'altro si è sposato, non proprio per caso, con quella che era la sua donna. È in questo caos urbano e umano che compare anche un presunto serial killer, "Eggman", a stravolgergli ulteriormente l'esistenza. Da un lato fin troppo stereotipato, dall'altro oscuro nelle motivazioni, impossibili da ricondurre a quelle tipiche dell'omicida seriale, Eggman recapita a Jimmy una lettera carica di gelida e lucida follia. Ma la credibilità di Jimmy è pari a zero, dopo gli anni passati a riversare bile su tutti e tutto, e la polizia non è disposta a dargli retta più del dovuto. Accusato di essere solo a caccia di pubblicità, o addirittura di essere l'autore del messaggio, non può far altro che improvvisarsi detective e cominciare un'indagine che lo trascinerà nei luoghi oscuri della sua città e della sua coscienza. Ogni nuovo indizio, ogni nuova pista sembra portare verso un passato con cui non ha mai voluto fare i conti e in cui si trova sempre più invischiato. E alla fine per Jimmy non si tratterà soltanto di trovare l'assassino, ma di tentare di ricostruire un'idea di dignità umana all'interno di una società allo sbando, grottesca e sanguinaria parodia del sogno americano, che Ferrigno, con le sue doti uniche di scrittore "cinematografico", sa immortalare con spietata ironia.Robert Ferrigno, nato nel 1947 in una piccola città della Florida, si è laureato in filosofia ed è tra i fondatori della rivista musicale The Rocket, che gli ha consentito di intervistare personaggi del calibro di The Clash, Elvis Costello e Iggy Pop, prima di diventare autore di thriller atipici, caratterizzati da intrecci coinvolgenti, dialoghi fulminanti e personaggi grotteschi. I suoi romanzi, bestseller negli Stati Uniti e tradotti in diversi paesi, sono frutto, per sua stessa ammissione, della frequentazione quinquennale di un quartiere degradato della metropoli americana, popolato da artisti sbandati, alcolisti, spacciatori e vari esponenti del sottobosco criminale. Nel 1999 Marco Tropea Editore ha pubblicato A cuore duro, ora disponibile nelle edizioni tascabili Net.