I nomi della dea. Il femminile nella divinità
- Editore:
Astrolabio Ubaldini
- Collana:
- Ulisse
- Traduttore:
- Carbone C. M.
- Data di Pubblicazione:
- 11 gennaio 1993
- EAN:
9788834010778
- ISBN:
8834010779
- Pagine:
- 164
- Formato:
- brossura
Descrizione I nomi della dea. Il femminile nella divinità
I simboli di nascita, morte e resurrezione, i rituali di fertilità, di propiziazione, che si rinvengono in ogni società, sono le ultime vestigia di un culto fiorito agli albori della civiltà, dal Paleolitico all'Età del Bronzo, in particolare nel bacino del Mediterraneo: il culto della Grande Dea. Venerata e invocata con nomi diversi da popolo a popolo, la Dea incarnava sempre e ovunque il potere femminile di dare la vita, era la Madre dal cui grembo ogni forma di vita scaturisce e a cui alla morte ritorna per poi ancora rinascere, come nell'eterno ciclo della vegetazione. Solo con l'emergere della società patriarcale, che conferiva all'uomo potere assoluto sulla donna, si è delineata la figura del dio maschile, unico, creatore e fonte dell'universo. In particolare, la versione biblica della Genesi, ha avallato la supremazia maschile, legittimando una sopraffazione cui solo recentemente le donne sono riuscite a ribellarsi. Questo libro offre una ricostruzione dell'antica divinità femminile in tutti i suoi nomi, la sua iconografia e le sue manifestazioni, dalla 'Venere' paleolitica alla Magna Dea, individuandone la presenza e la simbologia nei miti e nelle forme sopravvissute anche nelle religioni contemporanee, in un quadro densissimo di dati mitologici e antropologici che ricolloca la Dea sul suo trono di Grande Madre di tutta la vita.
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I nomi della Dea-27 giugno 2013
Fantastico ed assolutamente interessante questo bel libro che ci offre una ricostruzione precisa e dettagliata dell'antica Divinità Femminile con tutti i suoi molteplici nomi, la sua iconografia e le sue manifestazioni. Io non l'ho trovato troppo difficile da leggere, mi è molto piaciuto e quindi mi sento di consigliarlo a tutti gli appassionati del genere.
Interessante ma non immediato-1 aprile 2011
Affascinante il tema trattato dai quattro studiosi che, ognuno dal proprio campo di ricerca, ci illustrano l'universo ancestrale e mitico della Grande Dea ricostruendone il culto, i simboli arcaici, i miti nascosti che soggiaciono al patrimonio mitico delle culture patriarcali indoeuropee succedute alla ben più antica civiltà dell'Antica Europa. Emerge via via dall'ombra di un remotissimo passato la figura universale di questa Divinità femminile, manifestazione suprema e simbolo della Natura creatrice e divoratrice, nell'eterno ciclo di nascita, morte e rigenerazione. La prima parte del libro è decisamente scorrevole introducendoci bene al cuore della questione. La seconda, a mio avviso, non pare troppo immediata. Alla consueta chiarezza espositiva della Gimbutas, che sa unire la puntuale e scientifica descrizione archeologica ad una piacevole narrazione, si contrappone il saggio di Campbell, il quale, nonostante la smisurata e quasi disarmante erudizione mitologica, risulta essere a tratti ermetico, indecifrabile per il lettore comune che rischia di perdersi tra calcoli matematici e numeri. Comunque da leggere.
