Nomi, cognomi e infami di Giulio Cavalli edito da Edizioni Ambiente

Nomi, cognomi e infami

Collana:
Verdenero
Data di Pubblicazione:
8 ottobre 2010
EAN:

9788896238370

ISBN:

8896238374

Pagine:
244
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Descrizione Nomi, cognomi e infami

Il libro di Giulio Cavalli non è un libro come gli altri. "Nomi, cognomi e infami" è il diario impersonale di un anno di storie incrociate in una tournée che è scesa dal palco per diventare la sua storia: quella di un attore di teatro che vive sotto scorta da due anni. È un viaggio nel tempo e nello spazio che accompagna il lettore dall'attentato di via D'Amelio al sorriso di Bruno Caccia, dalle parole di Pippo Fava all'omicidio di don Peppe Diana passando attraverso il coraggio di Peppino Impastato, Rosario Crocetta e i ragazzi di Addiopizzo, fino a svelare la presenza della mafia al Nord che l'autore è stato tra i primi a denunciare. È anche una storia corale dedicata alle 670 persone che oggi nel nostro Paese vivono sotto tutela. È una rivoluzione morbida contro coloro che, abituati a comprarsi giudici, onorevoli, senatori, funzionari, sindaci, imprenditori, giornalisti, sanno bene che nulla possono contro la parola, quel mitra senza proiettili che instilla germi; germi di consapevolezza, germi di coscienza, germi di libertà. È una ninna nanna recitata per tenerci tutti svegli, mentre urliamo che disonorarli, comunque, è una questione d'onore. Prefazione di Gian Carlo Caselli.

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4 di 5 su 1 recensione

Ridere dei mafiosi... Al NordDi M. Danilo Dante-15 febbraio 2012

Questa è la trasposizione scritta in prosa della omonima rappresentazione teatrale del coraggioso attore di teatro Giulio Cavalli che ha portato per primo il problema delle mafie al Nord, denunciando perfino i collusi di Lodi, sua città di residenza, per finire addirittura sotto scorta. Un degno erede di Dario Fo che racconta la mafia proprio dove si pensa che sia meno presente. E la racconta con irriverenza e magnifica ironia per portare il pubblico a ridere dei mafiosi, ribaltando così il solito atteggiamento di paura che la popolazione ha verso questi sinistri personaggi; senza aver paura di fare nome e cognomi.