Niente si oppone alla notte di Delphine de Vigan edito da Mondadori

Niente si oppone alla notte

Editore:

Mondadori

Traduttore:
Bellini M.
Data di Pubblicazione:
30 aprile 2013
EAN:

9788804628156

ISBN:

8804628154

Pagine:
320
Formato:
brossura
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Trama Niente si oppone alla notte

Nel 2008, a sessantun anni, Lucile si toglie la vita. A scoprirla è sua figlia Delphine, l'autrice di questo libro. Un mattino di gennaio è entrata nel suo appartamento e l'ha trovata così, distesa sul letto, senza vita. Perché? Non è una domanda a cui si possa dare risposta, e Delphine de Vigan, già affermata scrittrice, per molto tempo resiste all'idea di dedicarle un libro. Ma c'è una "luce segreta venuta dal nero" a sedurla e a farle riprendere la penna in mano. Con la certezza che "la scrittura non può nulla. Tutt'al più permette di porre le domande e interrogare la memoria". Lucile era una donna bellissima, ammirata e desiderata, che portava in sé da sempre una ferita profonda. "Il suo dolore ha fatto parte della nostra infanzia e, più tardi, della nostra vita adulta, il dolore di Lucile fa indubbiamente parte del nostro essere, mio e di mia sorella. Eppure, ogni tentativo di spiegazione è votato alla sconfitta." Ma questa morte esige almeno di avvicinarlo, quel dolore, di esplorarne i contorni, i recessi segreti, l'ombra che proietta. E dunque per combattere il potere distruttivo del silenzio che Delphine inizia a scavare nella memoria familiare, a partire dai nonni un po' bohème e anticonformisti e dai loro nove figli, per ricomporre il quadro di una "famiglia che ha suscitato lungo tutta la sua storia numerosi commenti" e ha proiettato intorno a sé un'inconsueta fascinazione. Una famiglia "allegra e devastata" in cui la tragedia si è insinuata presto e si è riprodotta con inusitata acrimonia.

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5 di 5 su 2 recensioni

MagnificoDi O. ANNA-5 febbraio 2017

L'autrice ricostruisce la storia della madre Lucile, morta suicida, prima attraverso i racconti dei fratelli e delle sorelle, poi attraverso i suoi " occhi di bambina cresciuta troppo in fretta". L'autrice, rispetto al proprio lavoro di ricostruzione, dichiara di avere "archiviato ore di parole in formato digitale sul computer, ore cariche di ricordi, silenzi, lacrime e sospiri, risate e confidenze", recuperando "le lettere, gli scritti, i disegni": "Ho cercato, frugato, raschiato, dissotterato, riesumato. Ho passato ore a leggere e rileggere, guardare filmati, fotografie, ho posto da capo le stesse domande, e altre ancora". Alla ricostruzione della storia familiare di Lucile, segue il racconto della malattia della madre - bipolare - e la ricaduta pesantissima sulla propria vita e quella della sorella, che vengono descritte con stupefacente sincerità e forza. Il racconto è inframmezzato da lunghe riflessioni, come quella che riporto di seguito e che penso possa far capire a chi legge il senso di questo libro: "Non so dire in fondo quale sia il senso di questa ricerca (...). Non so dire "a cosa sia dovuto". Ma più vado avanti, più ho l'intima convinzione che dovevo farlo, non per riabilitare, onorare, dimostrare, ristabilire, rivelare o porre rimedio a chissà cosa, solo per avvicinarmi. Sia per me stessa che per i miei figli - sui quali pesa, mio malgrado, l'eco delle paure e dei rimpianti, volevo tornare all'origine delle cose. E che di questa ricerca, per quanto inutile fosse, restasse una traccia". Tutto il libro è di un'intensità straordinaria e ogni parola necessaria; un libro estremamente doloroso, bellissimo, e che lascia una profonda e lunga risonanza nel lettore.

Uno splendido ritratto di famigliaDi C. Clara-16 maggio 2012

Consiglio vivamente la lettura di questo libro. L'autrice parla della famiglia e della madre in particolare (alla quale il libro è in qualche modo dedicato) purtroppo suicidatasi all'età di 61 anni, in maniera per nulla cupa nè opprimente. Ciò che mi ha colpito è proprio questo, che pur trattandosi di una saga familiare tragica perchè costellata anche di vere e propie disgrazie, lutti e malattie, non è un libro triste. Un racconto vero, intenso, sentito, a tratti anche molto divertente, pieno di amore e di speranza. Un racconto che ti lascia qualcosa di speciale dentro al cuore.