Niente è perduto

Orde di giornalisti e di troupe televisive si precipitano in una sperduta località del Midwest per accaparrarsi la notizia di un macabro delitto, in cui un uomo è stato picchiato selvaggiamente, scuoiato, marchiato con una P sul torace e finito con un colpo di pistola alla testa. Quest'uomo era il factotum della cittadina: afroamericano, eseguiva lavori domestici e di giardinaggio per la comunità. Benvoluto da tutti, la sua vita era irreprensibile. Oltre ai media, arrivano in paese un'avvocatessa di grido, un procuratore legale colluso con il crimine organizzato, un'investigatrice privata cinica e incorruttibile e una fotomodella immatura ed egocentrica. L'omicidio diventa uno caso nazionale, rivelando i sentimenti più squallidi e retrivi dell'America di oggi. Un crimine efferato in una sonnacchiosa cittadina nel cuore della nazione; una folla di personaggi schizzati con spietata accuratezza dalla penna esperta e disincantata di Dunne, ognuno con il proprio tornaconto, i propri segreti, il proprio cinismo; un sottobosco di interessi e maneggi politici, giocati in aule giudiziarie, talk-show e campagne elettorali; un intreccio di vicende umane che riemergono dal passato e si rifiutano di farsi ricacciare indietro; un'indagine condotta con pazienza alla ricerca di una verità nascosta, contro ciò che sembra lampante a tutti, procuratori carrieristi, giornalisti morbosi e opinione pubblica...Perché in questa storia niente è quello che sembra. Sotto la forma di un classico romanzo giallo, con una tensione che si carica come una molla pagina dopo pagina, si scorge in trasparenza l'America che tutti sospettiamo, con le sue ipocrisie, la sua violenza, i suoi scenari di cartapesta.