Trama Il negozio dei suicidi
Immaginate una piccola impresa a conduzione familiare, dove da dieci generazioni si vende tutto ciò che può servire per suicidarsi. Il suo slogan è: "Morti o rimborsati!". Ma nessun cliente è mai tornato per lamentarsi... Mishima Tuvache, il padre, specializzato in morti violente, dirige l'azienda con pugno di ferro. Lucrèce, la madre, addetta agli avvelenamenti, confeziona misture fatali. Vincent, il figlio più grande, sta progettando un parco dei divertimenti sul tema del suicidio. Sua sorella Marylin, che si crede inutile, vorrebbe farla finita, ma un Tuvache non può uccidersi, altrimenti chi manderebbe avanti il negozio? Un brutto giorno, però, Mishima e Lucrèce decidono di testare di persona un nuovo articolo: un preservativo bucato, studiato per contrarre malattie veneree. Nasce così Alan, che presenta un orribile difetto, cioè adora la vita. Un bambino del genere rappresenta una vera sventura: consola i clienti, è spiritoso, non smette mai di ridere né di far ridere. Per via di questo figlio felice e snaturato, Mishima cade in depressione e deve assentarsi qualche giorno. Quanto basta ad Alan per rivoluzionare il negozio con l'aiuto di madre, sorella e fratello, contagiati dal suo stesso ottimismo. E alla fine si muore lo stesso. Ma dal ridere.
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Recensioni degli utenti
Ironico, ma con un finale pessimo-23 gennaio 2015
"Il negozio dei suicidi" è un romanzo ironico che vuole essere una celebrazione della vita: la famiglia Tuvache gestisce un negozio in cui si vende ogni sorta di oggetto per suicidarsi: corde, pallottole, veleni ecc. Gli affari vanno benissimo, finché nasce Alan, che è una persona molto positiva e sorridente, un pesce fuor d'acqua, che cerca di aiutare i suoi cari a cambiare stile di vita. Alan riuscirà nel suo intento con vari espedienti, alcuni molto fantasiosi, e infatti il negozio si trasformerà radicalmente. Il finale del libro è orribile, non mi è piaciuto per niente, l'ho trovato di cattivo gusto. Nonostante ciò consiglio questo libro, dato che è scritto bene, è molto scorrevole e in certi punti fa davvero ridere.
Molto bello!-4 agosto 2011
Davvero bello questo libro! Nonostante le tinte dark della storia (avete il desiderio di suicidarvi? Nel negozio della famiglia Tuvache non c'è speranza di sopravvivere!) spesso nelle pagine affiorano sentimenti come la tenerezza e l'amore. Un finale assolutamente fantastico e originale. Libro da leggere che, nonostante l'amaro in bocca, insegna sicuramente qualcosa.
Il negozio dei suicidi-27 luglio 2011
Mishima e Lucréce hanno un negozio specializzato in oggettistica: tutto ciò che ti serve per morire! Il loro motto è "hai fallito nella vita? Con noi non fallirai nella morte! ". Sono aiutati in questo dai figli Vincent, Marylin e Alan. Ma c'è un piccolo problema: Alan è innamorato della vita, sempre ottimista e consola addirittura i clienti! Non c'è nulla che lo renda triste, vede sempre il bicchiere mezzo pieno. Come faranno i suoi genitori a "raddrizzarlo"? Un libro molto carino e anche divertente. Dopo averlo finito mi sono messa a pensare e ripensare a tutto ciò che viene raccontato nel romanzo e devo dire che è ricco di spunti di riflessione sulla vita e la morte (d'altronde si parla di suicidi) e anche sulla religione. Ma scoprirete tutto solo leggendolo
Il negozio dei suicidi-20 dicembre 2010
Questo e' uno dei libri che leggi una volta, e forse non rileggi piu' , ma che adori pensare di avere a disposizione nella tua libreria. Un ottimo pensiero anche per un regalo. Inoltre la trama è geniale, i personaggi sono realmente tali perchè ognuno di loro è il pezzo di un puzzle che altrimenti senza questi non potrebbe mai completarsi.
Il negozio dei suicidi-7 novembre 2010
Un libro cinico e particolare fino al midollo: una famiglia gestisce un negozio che dà consigli e mezzi per porre fine alle proprie pene terrestri ma un nuovo membro di questa famiglia ha qualcosa che non quadra, dimostra attaccamento alla vita. Un libro che va assolutamente letto.