La nascita di Venere. Scritti sull'arte di Alberto Savinio edito da Adelphi

La nascita di Venere. Scritti sull'arte

Editore:

Adelphi

Data di Pubblicazione:
19 settembre 2007
EAN:

9788845921926

ISBN:

8845921921

Pagine:
176
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Descrizione La nascita di Venere. Scritti sull'arte

"Il 15 maggio uscirà il primo numero di una rivista" scrive Giorgio de Chirico a Carrà nell'aprile del 1918. E precisa: "Sarà una rivista seria". Una rivista, va aggiunto, che segnerà le sorti dell'arte italiana e la farà conoscere in tutta Europa. A "Valori plastici", che prenderà avvio nel novembre, Savinio collaborerà con un gruppo di testi temerari, qui radunati per la prima volta. Basti pensare alla figura di artista che campeggia in "Arte = Idee moderne", quell'"amico della conoscenza" pronto a evadere dalla "torre d'avorio e di bestialità" e a penetrare in ogni dominio sociale, quel "mago moderno" (incarnato da Giorgio de Chirico) capace di giungere al di là dell'oggetto e di mettere a nudo "l'anatomia metafisica del dramma", giacché l'intuizione del mondo esterno non è solo "sensoria" ma soprattutto "cerebrale ". Il volume raduna per la prima volta i contributi pubblicati da Savinio su "Valori plastici" fra il 1918 e il 1921, ed è accompagnato da un saggio di Giuseppe Montesano.

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4 di 5 su 1 recensione

La nascita di VenereDi B. ugo-8 ottobre 2010

L'interesse principale di questa piccola raccolta di saggi è d'indole storica: documentano quali fossero le idee di Savinio sulle arti plastiche all'indomani dalla prima Guerra Mondiale, e, di riflesso, a quali fonti di pensiero egli attingesse in quel periodo; e qua mi sembra che il convitato di pietra sia spesso e volentieri Otto Weininger, che d'altronde Savinio aveva studiato a fondo. Come testi autonomi, suonano invece datatissimi (anche una volta fatta la tara agli elogi della "razza italica", espressione allora corrente e del tutto normale; ma il disprezzo per la pittura barocca è puro esempio di pregiudizio dell'epoca, e le giustificazioni che ne dà Savinio appaiono oggi puerili), anche se gli autori della prefazione e della postfazione (la prosa dei quali ricalca da presso lo stile di Roberto Calasso) si sforzano, tra mitografia e toni misterici, di "attualizzarli".