Una mutevole verità di Gianrico Carofiglio edito da Einaudi

Una mutevole verità

Editore:

Einaudi

Data di Pubblicazione:
24 giugno 2014
EAN:

9788806220525

ISBN:

8806220527

Pagine:
118
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
Acquistabile con la

Descrizione Una mutevole verità

Un buon investigatore deve essere capace di costruire una storia, immaginare che cosa è successo prima e dopo il crimine, come in un romanzo. Poi, costruita la storia, deve andare in cerca di ciò che la conferma e la contraddice. Così pensa il maresciallo dei carabinieri Pietro Fenoglio, piemontese trapiantato a Bari, che si trova a indagare su un omicidio dove tutto appare troppo chiaro fin dall'inizio. Non fosse che al principale sospettato, su cui si concentra ogni indizio, mancava qualsiasi movente per commettere il delitto.

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Recensioni degli utenti

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2 di 5 su 8 recensioni

ValidoDi G. Chiara-19 giugno 2018

A mio modesto avviso la storia viene sviluppata poco, sono rimasta delusa sostanzialmente dalla celerità con cui viene conclusa la narrazione - Valido e scritto bene, ma un po stinto.

Carofiglio che barba che noiaDi c. giovanni-25 febbraio 2017

Romanzo scritto bene, ma lo dico per opinione personale, perchè carofiglio a me in realtà piace pure, ma questa volta, cari lettori "carofligliani" non aspettatevi grande cose, è un flop, il peggiore.

Stile anni SessantaDi C. Guido-5 marzo 2015

Un racconto gradevole, scritto bene come è tipico di Carofiglio, si legge in mezza giornata, per quanto scorrevole! I giudizi contrastanti di chi mi ha preceduto si possono spiegare un po' con le differenti dalle aspettative personali dei vari lettori (non è che un autore possa sempre sfornare capolavori) molto forse con lo stile leggermente retro che accompagna lo svolgimento del racconto. Lo stile ricorda quello di Soldati (i racconti del maresciallo): ritmo calmo, lento, il buon maresciallo è quasi un padre di famiglia della comunità, il ladro è pure un apprensivo genitore, la storia è semplice e banale come tutte le vere storie di omicidio (senza le fioriture mediatiche dei tempi attuali, vedi giornali e televisioni che sezionano, spingono, colpevolizzano, giudicano). Ci sono ancora le lire e c'è un giovanissimo avvocato Guerrieri, quindi la storia potrebbe essere datata nei primi anni Ottanta, ma a giudicare da come è scritta potrebbe essere una storia degli anni Sessanta. Un romanzo tutto sommato piacevole, anche se non si ricorderà a lungo.

MediocreDi O. Diana Evelina-8 dicembre 2014

Onestamente mi aspettavo di meglio da questo autore, del quale ho letto diversi altri libri che mi erano piaciuti parecchio. Ammetto che fino all'ultimo non si capisce bene chi sia l'assassino, ma mi ero abituata allo stile pieno di umorismo, che a me piace molto, di Carofiglio, e che qui traspare solo di tanto in tanto. I pregi di questo libro? La sua scorrevolezza, perché si legge davvero tutto d'un fiato, la creazione del maresciallo Fenoglio, figura simpatica, e la brevità del racconto, che si legge in una sera.

NoiosoDi t. roberta-26 novembre 2014

Penso che sia in assoluto il libro più brutto che abbia mai letto! Se non fosse per l'amore che nutro per i libri e per i 10 euro inutilmente spesi, lo avrei già buttato nell'immondizia! Banale, per nulla coinvolgente, Carofiglio si è limitato a descrivere un fatto realmente accaduto comportandosi come un giornalista, non come uno scrittore. Noia dalla prima all'ultima pagina... la lettura è stata una delusione totale! Lo sconsiglio vivamente!

Un racconto breve Di F. SABATO-25 agosto 2014

Ho trovato questo libro banale, e mi pare ingiustificato il prezzo di 12 euro per un racconto breve di sole 100 pagine scritte a caratteri grandi. La scrittura è essenziale, e sono presenti solo dialoghi e brevi narrazioni. Mancano del tutto la descrizione dei luoghi e l'introspezione psicologica dei personaggi. A mio parere un testo del genere dovrebbe essere inserito in una raccolta di racconti e non essere considerato come un romanzo autonomo. Tra l'altro la vicenda è realmente accaduta, quindi l'autore si è limitato a esporre come un giornalista la successione dei fatti. Non lo consiglio.