Mover. Odissea contemporanea

200 pagine che tutti coloro che credono nell'individualismo e nella relatività, come me, apprezzeranno immensamente. 12 brevi capitoli di osservazioni oltremodo acute. Oserei dire che si tratta di una lettura quasi di obbligo per libertari che potranno identificare in queste pagine tutta una vasta serie di concetti condivisibili. Di considerazioni del mondo, del comportamento umano, della nostra realtà, affrontate non con fede o con superstizione, ma con spirito critico, aperto, moderno e come si potrebbe dire oggi in maniera "politicamente scorretta". Siamo individui, sempre alla ricerca di capire meglio l'esistenza attraverso i nostri sensi, attraverso ciò che apprendiamo direttamente dalle nostre esperienze, in un'esistenza dove tutto si muove in perenne mutazione. Individui che si adeguano continuamente ai cambiamenti che condizionano le nostre giornate, senza lasciarsi guidare dalle teorie o dalle dottrine; senza credere nelle certezze, ma facendosi guidare piuttosto dai dubbi. Ogni pagina è una rivelazione, uno stimolo a ponderare come si può reagire agli eventi e non come semplici comparse ma come protagonisti responsabili delle proprie scelte volontarie e spontanee. Siamo parte di un ingranaggio che deve saper adattarsi alla realtà, senza rimanere sempre in attesa che ci vengano in soccorso gli altri, contemplando i cosiddetti diritti che servono solo da pretesto a chi non ha iniziative o chi teme il confronto e di mettersi alla prova. Il progresso non è un ordine che ci piove addosso, ma qualcosa che si forma attraverso l'azione e l'impegno degli individui. È il risultato complessivo delle loro infinite iniziative; il denominatore comune dell'operato umano. Non esistono verità assolute a cui è possibile giungere, perché la verità assoluta è la somma di tutte le verità relative. Il progresso non è equilibrio, anzi deriva proprio dai contrasti, dal confronto, dalla distruzione di paradigmi obsoleti sostituiti da paradigmi nuovi. L'equilibrio è la morte.