Morte a Roma. Il massacro delle Fosse Ardeatine di Robert Katz edito da Net

Morte a Roma. Il massacro delle Fosse Ardeatine

Editore:

Net

Collana:
Storica
Traduttore:
Labò E.
Data di Pubblicazione:
16 Marzo 2004
EAN:

9788851521530

ISBN:

8851521530

Formato:
brossura
Argomenti:
Fascismo e Nazismo, Storia del 20. Secolo dal 1900 al 2000
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Descrizione Morte a Roma. Il massacro delle Fosse Ardeatine

Roma, 24 marzo 1944. Alle Fosse Ardeatine trecentotrentacinque italiani vengono fucilati dai nazisti come rappresaglia per un attacco partigiano contro una colonna militare tedesca in via Rasella. Questo libro è il racconto documentatissimo di quei tragici giorni, una riflessione sulle responsabilità delle alte gerarchie fasciste e del Vaticano, che non intervennero per evitare la strage. Pagine indimenticabili, scandite da un ritmo incalzante, in cui si muovono personaggi come Herbert Kappler, il tenente colonnello della Gestapo principale artefice della strage, il feldmaresciallo Kesselring, capo di stato maggiore tedesco in Italia, e i grandi partigiani come Rosario Bentivegna e Carla Capponi.

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4 di 5 su 2 recensioni

Morte a RomaDi B. gianluca-15 Marzo 2012

Robert Katz è scrittore molto attento in quanto a ricostruzioni storiche, non lascia mai nulla al caso. Così come il suo "I giorni dell'ira" sul sequestro Moro era tanto accurato e dettagliatamente puntuale, tanto da trarne il film di Ferrara, così anche questa ricostruzione dell'attentato di via Rasella e del massacro alle Ardeatine è sicuramente una istruttiva pagina di storia.

Crimine efferato,Di c. monica-2 Dicembre 2010

Quanto ingiustificato. 335 vittime assassinate di cui 5 addirittura per errore burocratico e nonostante i carnefici fossero a conoscenza dell'errore il massacro non si puo' fermare perche' deve soddisfare la sete di sangue della grande Germania e del suo carismatico ed indiscusso padrone. L'attentato di Via Rasella era il risultato dell'occupazione nazista; gli italiani, da amici giurati dei tedeschi divenuti improvvisamente nemici giurati dei tedeschi, volevano difendersi dalla cinica brutalita' nazista con i pochi mezzi a loro disposizione, stremati dalla guerra, volevano finalmente una pace irrealizzabile con i nazisti alle calcagna sempre alla costante ricerca di sangue umano. Crimine talmente giustificabile che occorreva commetterlo nel piu' breve tempo possibile e nasconderlo al popolo Italiano seppellendolo con le 335 vittime. Il lettore fatica a non farsi travolgere da sentimenti come odio, rancore, disgusto e desiderio di giustizia.