Morte accidentale di un anarchico di Dario Fo edito da Einaudi

Morte accidentale di un anarchico

Editore:

Einaudi

A cura di:
F. Rame
Data di Pubblicazione:
7 Febbraio 2007
EAN:

9788806187538

ISBN:

8806187538

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Descrizione Morte accidentale di un anarchico

"Come ci è venuto in mente di allestire uno spettacolo legato al tema della strage di Stato? Anche in questo caso siamo stati spinti da una situazione di necessità. Durante la primavera del '70 gran parte del pubblico che assisteva ai nostri spettacoli [...] ci sollecitava a scrivere un intero testo sulla strage alla Banca dell'Agricoltura di Milano e sull'assassinio di Pinelli, che ne discutesse le cause e le conseguenze politiche. [...] Passato lo shock iniziale, la stampa taceva [...] Si aspettava che "luce venisse fatta". Aspettare, purché non si facesse caciara. Ma qual è la vera ragione del grande successo di questo spettacolo? Non tanto lo sghignazzo che provocano le ipocrisie, le menzogne organizzate - a dir poco - in modo becero e grossolano dagli organi costituiti e dalle autorità ad essi preposte [...], quanto soprattutto il discorso sulla socialdemocrazia e le sue lacrime da coccodrillo, l'indignazione che si placa attraverso il ruttino dello scandalo, lo scandalo come catarsi liberatoria del sistema. Il rutto liberatorio che esplode spandendosi nell'aria quando si viene a scoprire che massacri, truffe, assassinî sono organizzati e messi in atto proprio dallo Stato e dagli organi che ci dovrebbero proteggere". Questa edizione ripropone il primo finale scritto da Dario Fo nel 1970, messo in scena nel 2002 per la regia di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani.

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 1 recensione

Morte accidentale di un anarchicoDi R. Grazia-9 Novembre 2010

Tutto sommato deludente. Mi sembra che riproponga ogni volta gli stessi artifizi narrativi, lo stesso crasso umorismo. Alla fine il meccanismo mi pareva funzionare meglio, ma non c'è mai una vera analisi psicologica, sono tutte macchiette. Penso ai grandi drammaturghi (come Brecht o Williams, per dire i primi due che mi vengono in mente) e alla distanza siderale che separa questa pièce dalle loro, e mi sembra che alla fine non sia granché. Anche se la comicità si presta meno all'introspezione di quanto faccia una pièce drammatica, penso che forse Fo avrebbe potuto "sforzarsi un po' di più" e cercare di andare oltre il dato cronachistico. Inoltre mi sembra che anche il tema delle stragi di stato sia "mancato": molta ricostruzione degli eventi e pochissima riflessione sui fatti. Ricordo invece la ricostruzione di Corrado Stajano sull'anarchico Franco Serantini: un capolavoro giornalistico e, al contempo, un capolavoro di riflessione sulle dinamiche del potere.