Il monello, il guru, l'alchimista e altre storie di musicisti

"I monumenti, una volta eretti, non si sviluppano più, né in altezza, né in larghezza. Possono sono crollare." Con l'intelligente ironia a cui siamo ormai abituati, nel suo nuovo libro Stefano Bollani traccia un personale catalogo dei grandi della musica, però non li affronta come "monumenti" intoccabili, ma li racconta da vicino. Ne viene fuori una ricca e umanissima galleria di personaggi, da Louis Armstrong a Gorni Kramer, da Renato Carosone a Francis Poulenc, da Nino Rota a Frank Zappa, e poi Elis Regina, Maurice Ravel, Billie Holiday, George Gershwin, Henry Purcell, Joao Gilberto, Erik Satie, Astor Piazzolla, passando per figure nascoste ma non meno importanti, come Nadia Boulanger, Wanda Landowska, Belinda Fate. Storie, aneddoti, curiosità e sguardi da intenditore, dietro i quali Bolllani lascia intravedere uno spirito che vaga e unisce queste anime artistiche in un'unica grande tribù, quella degli uomini che inseguono la libertà. Volete ascoltare un buon pezzo di musica jazz ma non vi sentite in grado di sceglierlo? Stefano Bollani vi spiegherà due o tre cose in Parliamo di musica. Il grande e amatissimo pianista jazz italiano ci ricorda che non bisogna per forza avere una cultura musicale per circondarsi di note interessanti e positive. La sola cosa da fare è provare ad ascoltare quello che abbiamo dentro di noi, la nostra personalissima musica che ci risuona nella cassa toracica e nel cuore. Il bello della musica è quello che ci spiega qui Bollani perché sottolinea che non si deve avere per forza un bagaglio di incredibili conoscenze o saper leggere uno spartito per capirci qualcosa di questo complesso mondo. Con il suo consueto spirito libero da ogni pregiudizio e da ogni schema, Bollani si offre a noi e ci regala le emozioni e le sue grandi passioni perché oltre ad essere un pianista è anche un grande e vorace ascoltatore del classico Puccini o degli assurdi Elio e le Storie Tese, dei Beatles, di Frank Zappa, ma anche del re della bossanova Antonio Carlos Jobim. Qualche trucco del mestiere è svelato attraverso i grandi e attraverso la personale storia di Bollani che ci conduce nel suo bagaglio di esperienze tra melodie, armonie, ritmo, trucchi e debolezze. Il raggio delle nostre percezioni è ampissimo e molto ricco, basta saperlo attivare, mettere in campo e decidere di usarlo per assaporare, letteralmente, un buon pezzo di musica e capire cos’è realmente parte delle nostre corde. Parliamo di musica è un viaggio prima di tutto in noi stessi, poi nel panorama ricchissimo che abbiamo a disposizione.