Moby Prince. Un caso ancora aperto di Enrico Fedrighini edito da Paoline Editoriale Libri
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Moby Prince. Un caso ancora aperto

Edizione:
6
Data di Pubblicazione:
1 giugno 2005
EAN:

9788831528573

ISBN:

8831528572

Pagine:
368
Formato:
brossura
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Descrizione Moby Prince. Un caso ancora aperto

La sera del 10 aprile 1991, il traghetto Moby Prince salpa da Livorno diretto a Olbia. Dopo pochi minuti di navigazione entra in collisione con una petroliera ancorata in rada, l'Agip Abruzzo, infilando la prua dentro una tanica della nave cisterna contenente greggio altamente infiammabile. È una strage: centoquaranta persone muoiono tra le fiamme a bordo della nave passeggeri, la più grande tragedia della marineria civile italiana. Un solo sopravvissuto. A distanza di tanti anni nessuno è stato ancora in grado di spiegare le ragioni di questa tragedia. Per la prima volta, questo libro di E. Fedrighini ricostruisce questa pagina di storia e quanto è avvenuto attraverso i documenti e gli atti d'inchieste amministrative, indagini e udienze processuali. Dalla lettura delle carte emergono altre verità: la rotta di navigazione seguita dal traghetto era prudente; nessun apparecchio televisivo era presente in plancia comandi. E la nebbia, smentita da diverse attendibili testimonianze e da bollettini meteomarini, forse serviva - e serve - a occultare altro. Qualcosa di più orrendo. È una storia brutta, una storia che fa paura, soprattutto per quello che è avvenuto dopo: manomissioni e sabotaggi sul relitto del traghetto, testimonianze dimenticate, documenti scomparsi. Questo libro, la cui presentazione è di Giovanni Minoli, tenta di studiare in modo preciso e minuzioso, sebbene particolarmente scorrevole, alcuni errori delle indagini passate e cerca di ricostruire la realtà di questa vicenda abbozzando ipotesi con l'unico strumento di far parlare le "carte".

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4 di 5 su 1 recensione

Moby Prince. Un caso ancora apertoDi a. emilio-13 luglio 2011

Dei cento e più morti nella collisione della moby prince sembra quasi essere sparito il ricordo. Gli atti processuali dicono che quella notte dell'aprile 1991 c'era nebbia, gli ufficiali di bordo scelsero per uscire dal porto una rotta pericolosa e intanto se ne stavano a guardare la partita in tv, e fatalità volle che il traghetto non si accorse dell'enorme petroliera davanti a sé e la speronò. Peccato che ci siano plurime testimonianze che giurano che di nebbia non ce n'era affatto, e che il traghetto abbia squarciato la petroliera dal lato rivolto al mare aperto. Enrico Fedrighini, con un lavoro meritorio che purtroppo rimane anch'esso quasi sconosciuto, ha raccolto in questo libro tutti gli atti documentali di cui non si è affatto tenuto conto nel processo, e che fanno intuire che quella notte si stava svolgendo un traffico d'armi verso la Somalia (il nome di Ilaria Alpi non vi ricorda nulla? ) con la fattiva collaborazione degli americani di Camp Darby, e che è stato scientemente scelto di non intervenire a salvare le persone del traghetto, possibili testimoni. Un mistero all'italiana riuscito fin troppo bene, purtroppo. L'unica pecca del libro è che il suo stile, soprattutto nelle prime cento pagine, è un po' troppo sensazionalista: garantisco che non ce n'era bisogno. Un'ultima considerazione. Qual è l'editore che ha avuto il coraggio di pubblicare il libro (di un sindacalista di base ancorché al Politecnico, impegnato politicamente coi Verdi) ? Non ci credereste mai: le Edizioni Paoline (quelle di Famiglia Cristiana, insomma) . Non c'è più religione.