Il mistero del terzo miglio

Un cadavere orrendamente mutilato emerge dalle acque di un bucolico canale che costeggia la periferia di Oxford. Si tratta di un corpo privo della testa, delle mani, delle gambe. Scoprire l’identità della vittima, prima ancora di quella dell’assassino: sarà questa la sfida fondamentale per l’ispettore Morse e il sergente Lewis. E le tracce, un biglietto nella tasca del morto, portano inequivocabilmente all’Università.
L’orrendo omicidio ha radici intricate che forse affondano nel passato, tra le dune infuocate di El Alamein, in un lontano novembre del 1942, mentre la trappola che ha deciso il destino di quella prima vittima senza nome sembra essere scattata negli equivoci vicoli di Soho, a Londra. Ma una cosa è certa: il delitto è maturato nella soffocante atmosfera accademica di Oxford, dove i frutti dell’erudizione sbocciano da un terreno infestato da tenaci rivalità distruttive. Le indagini quindi riportano Morse negli antichi cortili dell’Università, e lo costringono a ritrovare nomi e luoghi che rievocano fantasmi angoscianti della sua vita da studente, bruscamente interrotta dopo un brillante percorso di studi. Ma se la natura in fondo semplice dell’ispettore si accontenta di dimenticare i colpi bassi del destino con le donne e la birra, per altri le antiche ferite restano sempre aperte. C’è chi coltiva per anni un segreto bisogno di vendetta, chi insegue un’illusoria rivalsa e chi, accecato dalla follia, si abbandona a imprevedibili violenze. Così i cadaveri e le atrocità si moltiplicano senza tregua e il mistero sembra farsi sempre più intricato, mentre faticosamente Morse dipana la complicata matassa delle storie e dei dolori di una male assortita compagnia di rispettabili cittadini, le cui nevrosi individuali si intrecciano in una serie incalzante di tragedie.