Miradar

Miradar è il romanzo d'esordio di Ilaria Mavilla. Tra squallidi capannoni industriali e le stazioni di servizio della periferia di Prato, si staglia nitida l'insegna al neon del Miradar. Un tempo locale ben frequentato, ora è diventato una sorta di sordido luogo d'incontro di una variegata umanità allo sbando. Ristorante di giorno, albergo a ore se necessario e discoteca la sera. Sul palco del Miradar si esibiscono delle ragazze seminude. Ognuna di loro ha un motivo differente per lavorare lì. C'è Margherita, una studentessa che deve pagarsi le spese universitarie al fine di coronare il suo sogno di diventare una scrittrice, c'è Barbara, che deve mantenere un figlio e fuggire da un uomo violento, e poi Clarissa, bella e sfortunata, che vuole smettere di trascinare la sua esistenza vuota per cominciare a sognare. Infine c'è il proprietario del Miradar, Sugar, che assieme alla sorella Moira è sommerso dai debiti e trascorre intere giornate a consultare siti di agenzie matrimoniali. Quelli che racconta Ilaria Mavilla in Miradar, sono personaggi tristi e malinconici, che mescolano assieme rabbia e passione, dando vita ad una storia di una umanità dolente e dimenticata che non ha smesso di lottare per un'esistenza migliore.