Milano è una cozza. Storie di trasformazioni edito da Guerini e Associati
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Milano è una cozza. Storie di trasformazioni

Data di Pubblicazione:
6 maggio 2010
EAN:

9788862502191

ISBN:

8862502192

Pagine:
182
Formato:
brossura
Argomenti:
Racconti, ANTOLOGIE (ESCLUSE LE ANTOLOGIE DI POESIE)
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Trama Milano è una cozza. Storie di trasformazioni

Milano, una città dura, difficile da amare, una città meravigliosa ma dalle meraviglie nascoste, che si espande ben oltre i confini delle proprie cerchie acquatiche e murarie, comunali e provinciali. Una città che per troppo tempo, forse, ha rinunciato a raccontarsi e oggi paga il prezzo del proprio silenzio. "Milano è una cozza" è una galleria di storie di metamorfosi in corso. Raccoglie il racconto plurale, infinitesimale, della città e del suo territorio, dall'interno delle biografie, partendo cioè dalla ferita, o dai desideri, o dai sogni che i cambiamenti sociali, economici e culturali determinano in persone che per una scommessa si sono trasformate in narratori, titolari di concessionarie automobilistiche, rappresentanti di prodotti farmaceutici, impiegati di banca, donne di casa oppure semplici studenti - non aspiranti scrittori - dei corsi di Etnografia narrativa tenuti da Luca Doninelli presso la Facoltà di Sociologia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e la scuola di scrittura Flannery O' Connor del Centro Culturale di Milano si cimentano con il lato irrinunciabile di ogni ricerca sociale: la narrazione.

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4 di 5 su 1 recensione

Milano è una cozzaDi P. Leandro-8 agosto 2011

Mi aspettavo che questo libro desse un immagine diversa di Milano, quello che a prima vista potrebbe sembrare una serie di racconti brevi su e in Milano, si rivela in verità un doppio esperimento che con la fiction a sfondo urbano c'entra e no. Il primo esperimento riguarda l'opera in sé, in teoria il primo di una serie di volumi annuali che vorrebbero contestualizzare l'Expo 2015 e i suoi temi alimentari all'interno di una cornice narrativa, se non propriamente letteraria. Il secondo esperimento è invece relativo alla raccolta dei (migliori? ) scritti degli allievi del corso di "etnografia narrativa" (sic) presieduto dal curatore del libro, sezione, questa, limitata alla sola seconda parte del libro - la prima invece essendo riservata a brevi composizioni da parte di soggetti che non è facile classificare come aspiranti scrittori, ma che nemmeno sembrano essere nuovi all'arte della penna. Niente di male, se non fosse che - salvo eccezioni - il livello della scrittura e dell'approfondimento non è eccelso. Se si esclude il decente scritto di Greco (che dà il titolo, e soprattutto la quarta di copertina, al libro) e gli "epiloghi" di Doninelli stesso (belli), lo stile non intriga né convince troppo. Ci si trova davanti a persone colte che scrivono, niente di più - mentre in alcuni casi non avviene nemmeno questo. Spiace dirlo, ma leggendo la sezione dedicata agli scritti degli studenti di "etnografia narrativa" sembra a tratti di leggere più dei compiti a casa che delle ricerche da pubblicazione. Iniziare un paragrafo con "noi ricercatori sociali" detto da un ventiduenne fa un po' ridere e un altro po' imbarazza; mentre infilare in bocca a un musulmano intervistato "ovviamente non facciamo il kebab di maiale perché è un animale sacro", senza contestualizzare l'evidente quanto involontaria confusione con il cibo impuro, mette qualche dubbio sulla possibilità dell'autrice di porsi come intermediaria fra il lettore e la cultura "Altra". Che dire, poi, del novello Marc Augé che pensa bene di approcciare il tema dei nuovi distributori pubblici di acqua con un professorale (cito a memoria) "le case dell'acqua possono essere pensate come una espressione post-post moderna, se intendiamo la postmodernità principalmente come 'generatore di non-luoghi' "? L'ardito accostamento, se ha un suo rispettabile perché in sede di corso (quando si può e si deve ostentare al revisore un po' di conoscenza settoriale travestendola da nonchalance) rischia invece di chiamare in questa sede il più classico degli "esticazzi".