I miei amici cantautori
- Editore:
Mondadori
- Collana:
- Piccola biblioteca oscar
- A cura di:
- S. Sacchi , S. Senardi
- Data di Pubblicazione:
- 31 ottobre 2006
- EAN:
9788804561859
- ISBN:
8804561858
- Pagine:
- 201
- Formato:
- brossura
- Argomento:
- Singoli compositori, musicisti, band e gruppi musicali
Descrizione I miei amici cantautori
Dai giganti Bob Dylan "una specie di Omero del ventesimo secolo" e De André, "il nostro poeta più bravo", ai maledetti Jim Morrison e Kurt Cobain, Fernanda Pivano incontra e racconta i poeti rock. Scrive a Vasco Rossi "le tue mani grondano immaginario collettivo" e spiega Ligabue "un miracolato, capace di dire la cosa più giusta, semplice e popolare al momento giusto". E poi ancora Jovanotti, o Vinicio Capossela, Laurie Anderson, David Bowie, John Cage, Piero Ciampi, The Fugs, Francesco Guccini, Lou Reed, Patti Smith, Bruce Springsteen. Il libro raccoglie il meglio dei suoi scritti sull'argomento, introdotti e commentati da pagine inedite.
Recensioni degli utenti
Un testo bello ma precario-1 ottobre 2011
Fernanda Pivano è la chiave di lettura per capire i testi e i contesti di molti cantautori italiani. Non è solo colei che ha tradotto la "beat generation" in italiano, consentendoci il confronto con uno stile di vita e di arte che altrimenti ci sarebbe rimasto ignoto chissà per quanto, ma è anche colei che ha scavato a fondo dietro le canzoni e dietro gli autori, grazie anche all'amicizia personale con molti di loro. Il testo è una raccolta di aneddoti, di serate improvvisate, di piccole confessioni personali. Da De Andrè a Cobain, da Bob Dylan a Ligabue fino a Capossela che cita, a sua volta, Jeff Buckley. Come sarebbe chiacchierare con loro sul divano di casa? Fernanda Pivano lo ha fatto. Ma detto questo la raccolta non ha altre pretese e risulta, alla fine, insoddisfacente, se non come appagamento di una curiosità personale su alcuni artisti. Resta, comunque, il pregio di aver creato un filo conduttore che leghi letteratura e musica, e ne identifichi le radici comuni. Un testo utile, in definitiva, ma obiettivamente non molto entusiasmante: puntuale ma incompleto, vero ma precario.