Middlemarch di George Eliot edito da Garzanti

Middlemarch

Editore:

Garzanti

Edizione:
6
A cura di:
G. Baldi
Data di Pubblicazione:
25 maggio 2006
EAN:

9788811367345

ISBN:

8811367344

Formato:
brossura
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Trama Middlemarch

George Eliot (pseudonimo maschile di Mary Ann Evans) è riconosciuta come una delle autrici più rappresentative della letteratura inglese di tutti i tempi. Spirito razionale e rigoroso, dotata di un profondo senso critico e di un'acuta capacità di osservazione, nei suoi romanzi ritrae con rara finezza psicologica le ipocrisie e le imposizioni della società nella vita individuale. "Middlemarch" - considerato il suo capolavoro - brilla soprattutto per la ricchezza della rappresentazione ambientale e per l'analisi minuziosa del dolore, accettato come male ineluttabile della condizione umana.

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4 di 5 su 5 recensioni

Vastissimo affresco provincialeDi M. Amalia-15 agosto 2014

Affollato di personaggi, fitto di legami tra i più intricati, questo libro dona molte soddisfazioni nella lettura. Non che tutto vi sia facile: la frustrazione di certi personaggi, la colpa di altri, la difficoltà di scelta di altri ancora sono tutti aspetti analizzati in maniera completa e non priva di tensioni. Ma il piccolo mondo di Middlemarch è relativamente autonomo, e molte delle storture descritte trovano la loro soluzione spontanea. La vita oggi scorre poco benigna, ma domani sarà più sorridente. La figura più emblematica, Dorothy, riassume bene quanto detto: dapprima è in alto, poi in ribasso, quindi in ripresa. Ma la morale di Dorothy rimane sempre impeccabile, a differenza di quella di altri personaggi di questo mondo letterario.

MiddlemarchDi V. Giacomo-16 maggio 2011

Da accostare a Balzac per la ricchezza lessicale e contenutistica. Due parole sui personaggi, innanzitutto: sono così profondamente sfaccettati che li crederesti veri. Non ci sono buoni, non ci sono cattivi; semplicemente uomini e donne che reagiscono diversamente ad eventi epocali e a forze esterne che irrompono nella vita di un tranquillo borgo di campagna (una metafora che riassume la forza esterna della modernità è l'arrivo della ferrovia che ridefinisce i confini della vita e ne accellera i tempi). Ogni personaggio ha una sua traiettoria e questa non appare stabilita a priori ma ridefinita dagli eventi; chi combatte con i propri fantasmi, le proprie paure (Fred Vincy), chi cerca nel sapere di elevarsi e di rinnegare una ricchezza che non ha voluto (Dorothea); i personaggi fissi sono pochi e destinati ad una fine misera (il povero Casaboun per primo e poi lo zio di Dorothea). È anche vero però che un personaggio come Lydgate, molto simile a Dorothea come indole, farà una fine opposta a quella della protagonista. Le idee darwiniane hanno sicuramente influenzato il romanzo; la Eliot mette a punto qui una scrittura pressoché scientifica, con l'intento di ricreare, come in vitro, la realtà; la vita, però, i personaggi stessi lo dimostrano, fugge e muta forma: così fa anche il romanzo. Da romanzo di formazione elevato alla quarta (almeno io ho contato quattro bildung: Dorothea, Lydgate, Fred Vincy e Ladislaw), Middlemarch assume le sembianze ed usa i meccanismi del romanzo gotico per narrare il passato del misterioso Bulstrode. Che dire poi delle parole finali? Ci è riassunta tutta la filosofia della Eliot: la Storia è fatta soprattutto da donne e uomini come Dorothea e gli altri: piccoli fiumi sotterranei che scorrendo taciti condizionano gli Eventi, quelli con la "e" maiuscola appunto. Vi ricorda qualcosa? Effetto farfalla, anyone? Comunque, nel cassetto del cuore d'ora in poi, insieme a "Illusioni perdute" di Balzac...

MiddlemarchDi R. Alice-22 febbraio 2011

Buona trama e discreta capacità di formare i personaggi. Middlemarch è un libro importante nel panorama dei libri di questo genere e di questo tempo... Un occhio attento e vigile sulla società e sul mondo, un libro che va al di là del racconto di intrecci amorosi e frivolezze. Qui ci sono le relazioni familiari, la politica, l'etica, il lavoro, l'amore. Il mio giudizio è pertanto assolutamente positivo, e anzi, credo che sia un'opera sottovalutata.

MiddlemarchDi S. Goffredo-14 novembre 2010

La prima cosa che viene in mente guardando Middlemarch è che George Eliot pensasse che i suoi lettori non avessero una vita. Il che è anche probabile, all'epoca. Tuttavia una volta superato lo scoglio psicologico della mole del libro (800 e passa pagine) , la vicenda ti prende. Virginia Woolf diceva che Middlemarch era il primo romanzo scritto per persone adulte, ed é vero. I personaggi non sono mai schematici. Il presentarli talvolta tramite il filtro della loro interiorità, talvolta tramite il giudizio apparentemente super partes dell'autrice, ma che in realtà è spesso molto ironico nei confronti delle sue creature, talvolta solo tramite le loro azioni, porta a farsi ingannare dalle apparenze esattamente come si fa nel giudicare normalmente le persone. Le vicende che in un tipico romance vittoriano avrebbero portato a uno scontato lietofine, in Middlemarch rivelano tutto il loro squallore.

Imperdibile.Di p. licio-24 settembre 2010

Un classico davvero imponente per mole e contenuti. In questo libro c'è davvero tutto: amore, sofferenza, tensioni sociali, potere, ambizioni, frustrazioni e grandi cambiamenti storici. La Eliot ricostruisce in maniera esemplare un piccolo microcosmo, quello di Middlemarch, e alla fine pare anche a noi di aver gioito, lottato e amato con i meravigliosi personaggi. Entra di diritto nei classici preferiti di sempre.