Mia, tua, nostra

Mia, tua, nostra di David Grossman è un libro sulla patria e sul senso dell’amore. Lo scrittore israeliano pluripremiato ritorna così a temi a lui cari come la sua terra, massacrata da una politica cieca e piena di odio, e il sentimento che dona un senso ad ogni cosa. Proprio la sua Israele, che nel 2006 gli ha sottratto dalle braccia il figlio ucciso mentre svolgeva il servizio militare, è qui raccontata come un luogo dell’appartenenza e della sottrazione. Attivista pacifista e dichiaratamente critico nei confronti del governo israeliano, Grossman è un autore tradotto in oltre trenta lingue e qui racconta la storia di una patria, della sua creazione e della sua distruzione, attraverso quella di una famiglia, forse la sua. Il personaggio principale di grande statura morale, un umanista, rivela a tratti un lato grottesco, ovvero la sua parte brutta del mondo. Il protagonista di Mia, tua, nostra forse vive una vita parallela rispetto a quella che avrebbe dovuto prendere. Israele, per Grossman, ha lo stesso destino perché negli ultimi anni si è trasformata in un mini impero e da quel momento in avanti i suoi cittadini sono entrati in un corso parallelo delle loro vite e del loro essere. Il romanzo del grande autore israeliano è una storia contro l’indifferenza che è sicuramente la forma più subdola di crudeltà. Per contrastare la difficile realtà che si è costretti a vivere, spesso si sceglie la semplicità e ci si arrocca sulle posizioni del fanatismo e del fondamentalismo, abbandonando la razionalità e la buona politica. Grossman e i personaggi che popolano i suoi libri scelgono di dire no a tutto questo e lo fanno in Mia, tua, nostra.