Come mi batte forte il tuo cuore. Storia di mio padre di Benedetta Tobagi edito da Einaudi
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Come mi batte forte il tuo cuore. Storia di mio padre

Editore:

Einaudi

Data di Pubblicazione:
3 novembre 2009
EAN:

9788806198886

ISBN:

8806198882

Pagine:
302
Formato:
rilegato
Argomento:
Terrorismo, lotta armata
Disponibile anche in E-Book
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Descrizione Come mi batte forte il tuo cuore. Storia di mio padre

Walter Tobagi è morto il 28 maggio 1980, gli hanno sparato alcuni membri di una semisconosciuta formazione terroristica di sinistra, la "Brigata XXVIII marzo". Tobagi era un giornalista del "Corriere della Sera", era uno storico e il presidente del sindacato dei giornalisti lombardi. Quando è morto aveva trentatré anni, il figlio Luca sette, Benedetta tre. Si può dire che Benedetta non ha conosciuto il padre, di lui conserva solo alcuni fotogrammi di ricordo e una grande incolmabile mancanza. Una volta cresciuta ha deciso di andare alla scoperta di questo padre immensamente amato, e ha provato a raccogliere ogni sua traccia. Ha scavato fra le carte pubbliche e professionali come fra quelle più intime e private, fra i libri letti e annotati, gli articoli, le pagine del diario, le lettere sentimentali. Ha ascoltato i ricordi di chi lo ha conosciuto: amici, familiari, politici, colleghi, la gente che lo ha incontrato solo di passaggio. Ha raccolto l'eredità, gli insegnamenti e le massime di vita del nonno Ulderico (che dalle povere campagne dell'Umbria si era spostato a Milano per garantire un futuro diverso all'unico figlio) sapendo leggere oltre le poche parole che lui era solito pronunciare. Le parole di un uomo forte e orgoglioso che ha seguito tutti gli appuntamenti di un lungo e a volte incomprensibile processo contro gli assassini del figlio. Benedetta ha letto e studiato tutti gli atti processuali, con rabbia, amarezza e tanta voglia di capire un periodo complesso come gli anni Settanta.

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3 di 5 su 8 recensioni

Una delusioneDi L. Michele-12 maggio 2012

Mi aspettavo un racconto intimo di una figlia e di suo padre. Invece mi ritrovo al cospetto di una raccolta di testimonianze di personaggi più o meno celebri e su articoli di giornali del tempo. D'altra parte la Tobagi aveva solo due anni quando il padre è deceduto e la sua conoscenza del padre Walter è per forza di cose piuttosto limitata. Peccato.

Un libro intensissimoDi M. Luca-13 giugno 2011

Non è facile unire il rigore della ricostruzione storica all'intensità dei sentimenti personali, ma Benedetta Tobagi ci riesce benissimo, costruendo un libro che illumina gli anni di piombo e la figura del padre. Toccante e graffiante, un libro danon perdere.

Come mi batte forte il tuo cuoreDi p. raffaele-6 aprile 2011

Ottimo incipit, ma buono anche nel complesso. Questa storia scritta con molta maestria da Benedetta Tobagi, nasce fondamentalmente per rispondere a due esigenze essenziali della sua autrice: liberarsi dal senso di colpa per la morte del padre e trovare, conoscere, incontrare finalmente questo padre. Il padre in questione è il giornalista del Corriere della Sera Walter Tobagi, morto sotto il fuoco di una delle frange armate dell'estrema sinistra, la brigata XXVIII Marzo, a poche centinaia di metri dalla sua casa di Milano. La morte di Tobagi avviene quando la figlia ha solo 3 anni e per una malaugurata serie di eventi, la bimba è lì insieme a sua madre, attratte sul luogo dell'uccisione dal rumore delle sirene, a guaradre il corpo del padre sull'asfalto, in un'immagine che richiama istintivamente le parole di Garcia Lorca sul corpo di Ignacio Sanchez Meijas in "Il sangue versato".

Delicato e strazianteDi r. paolo-3 gennaio 2011

Un libro non solo intimistico: riesce a toccare delle corde molto intime fatte di ricordi, cercati e ritrovati, e, contemporaneamente, sa raccontare anni che apparentemente sembrano molto lontani per quelli della sua e della nostra generazione.

Come mi batte forte il tuo cuoreDi L. Amalia-11 novembre 2010

Straziante e lucido questo libro-ricostruzione della vicenda Tobagi, di una figlia troppo piccola per ricordarsi suo padre, e che crescendo cerca come una catarsi la chiave di lettura di quell'epoca, per trovare una risposta al "perchè" dell'uccisione di suo padre.. Da leggere

Come mi batte forte il tuo cuoreDi T. Gina-30 ottobre 2010

Ho letto questo libro con strazio crescente ad ogni pagina. Strazio per Walter Tobagi, per la sua famiglia, per suo padre che ha presenziato ogni udienza del processo a XXVIII Marzo, domandando giustizia con dignità e pertinacia e bollando l'esecutore con una frase: "e' un delatore, non un pentito". Perchè il pentimento nasce dal cuore e non per salvarsi dalla pena. Ho letto questo libro con orrore, al pensiero dei terroristi che si sono rifatti una vita e non hanno pagato i loro delitti. Lo scopo dell'autrice non era certo suscitare strazio o orrore o desiderio di vendetta nei suoi lettori; lei cerca di conoscere il padre attraverso scritti, diari, fotografie; e gli porge la sua difficile ricerca come una rosa; ma io sono coetanea del padre, ricordo bene lo sgomento degli anni di piombo, e posso solo soffrire perchè giustizia non è stata fatta. Gli assassini girano liberi tra di noi, si sono fatti una vita e una carriera, uno, il più disumano ha perfino cambiato nome e si è sposato con tanto di benedizione di Carlo Maria Martini. Credo poco alle conversioni degli innominati moderni.La sua coscienza è una cosa (se ce l'ha), il suo debito civile e penale è una cosa diversa, e non è mai stato pagato. E mi rimane dentro una sensazione orrenda di tradimento.Giustizia tradita, verità tradita, cittadini onesti traditi. E' un libro bellissimo e sofferto, che merita di essere letto e riletto; sono riconoscente a Benedetta Tobagi che mi ha fatto conoscere suo padre; per non dimenticare la vergogna di uno stato che non seppe fare giustizia, barcamenandosi tra autoritarismo e debolezza e omertà e devianze e cedimenti di fronte ai facinorosi e di fronte ai poteri occulti che li maneggiavano. E alla fine insabbiando il tutto. Conosciamo gli esecutori materiali, ma sappiamo chi sono stati i mandanti? Sappiamo il vero movente dell'eliminazione di un uomo intelligente, che voleva solo capire e spiegare? Benedetta fa varie ipotesi, una più inquietante dell'altra. Anche lei aspetta ancora una risposta.