Mariti o Le imperfezioni di Gi

Se qualcuno vi chiedesse di cosa parla questo libro, ve la cavereste facilmente rispondendo: è la storia di un matrimonio. Anzi, di un matrimonio tardivo. In realtà però questo libro parla della paura della felicità, che spesso va di pari passo con quell'esercizio di equilibrismo che chiamiamo vita di coppia. Drina e Gi si sono baciati per la prima volta a vent'anni, ma senza lingua. Per la lingua hanno dovuto aspettarne altri venti. Ritrovarsi, quando la vita un po' sembra alle spalle, è così strano. Come se Cenerentola in premenopausa incontrasse il Principe Azzurro - stempiato e con la pancetta - e gli dicesse: "Parliamone". Drina ha un figlio adolescente, molti problemi e un bellissimo sguardo sulle cose. Soprattutto su Gi. Già, perché Drina guarda suo marito in un modo così divertente e complesso che ti pare di essere lì, a ridere, disperarti, passare l'aspirapolvere con loro: invece lo stai facendo a casa tua. Gi fa l'architetto, accumula ingiunzioni di pagamento nel bagagliaio dell'automobile, aggroviglia le lenzuola mentre dorme e butta folate di ottimismo su chiunque gli cada a tiro. È imperfetto, come tutti i mariti, ed è assolutamente irresistibile. Perché Gi "non è di quelli con un percorso dritto, che dall'inizio alla fine vanno sempre dalla stessa parte", ma uno capace di sparigliare ogni giorno le carte grazie alle armi dell'allegria. Dopo il successo di Smamma, Valentina Diana torna negli scaffali delle librerie con Mariti. Se nel precedente libro aveva a che fare con il figlio adolescente svogliato e in conflitto con la madre, qui ritrae l’altro esemplare maschio tipo presente in casa. Con descrizioni esilaranti, ironiche, a volte amare, di come il rapporto d’amore si riduca in un ciondolarsi per casa distratto, annoiato e pronto alla playstation, Diana torna sulle caratterizzazioni al maschile perché la sua vita è circondata di uomini ed esiste il tipo figlio e il tipo marito, entrambi da strangolare. Ce ne sono varie tipologie, ne esistono anche di splendidi, affettuosi e sexy, ma sono pochi quelli che racchiudono tutte queste qualità, senza magari essere al contempo infedeli. Con Mariti si ride molto e di gusto e gli uomini stessi potranno riconoscersi in quei tipici atteggiamenti che l’autrice racconta con il sorriso a metà tra il cattivo e il divertito. L’esemplare che si aggira in mutande in casa e si apparta dal mondo proprio quando è necessario parlare di questioni importanti o dialogare con i figli, quello che invece quando ha due linee di febbre sembra che stia morendo o che finge la slogatura alla gamba pur di essere servito e riverito. Poi però ci sono gli uomini che ci sorprendono anche con sorrisi, gesti inaspettati, carinerie, e i mariti che sono nuove mogli e nuove mamme, che si sostituiscono alle donne in tantissime cose, perdendo forse un po’ la loro virilità. Valentina Diana con Mariti è pronta a spalancare il cuore e la risata del lettore, fornendogli una quotidianità che si vive, ma che non si osserva mai con abbastanza attenzione.