La mappa del paradiso

Cosa c’è davvero dopo la morte? Ce lo racconta Alexander Eben in La geografia del paradiso. Dopo il successo planetario di Milioni di farfalle il neurochirurgo e docente universitario di medicina dell’Harward University ci riconduce alla sua esperienza personale dell’aldilà e la unisce a quella di altre persone che, come lui, sono state traghettate brevemente o lungamente nella morte, in un’esistenza ultraterrena in cui lo stesso Eben non credeva affatto. A cambiare la sua visione del mondo e a cambiarlo radicalmente una meningite fulminante che per una settimana l’ha ridotto in coma, portandolo verso la morte e soprattutto verso il Paradiso. Al suo risveglio tutto è cambiato. Ricordava di aver visto una fanciulla bellissima e milioni di farfalle che volteggiavano attorno a lui. In La geografia del paradiso ritroviamo quella bellissima esperienza e la voglia di condividerla con altre persone. Senza convinzioni religiose, ma con vero spirito critico e di chi l’esperienza l’ha vissuta sulla propria pelle da scienziato e medico affermato, Eben incontra altre anime sorprese e stupite del momento vissuto, profondamente trasformate da una vita dopo la morte in cui forse nessuno più sperava. Qui le voci e i racconti dei sopravvissuti si confondono e si sovrappongono in una storia unica e commuovente in cui il lettore vorrà ritrovarsi. Esperienze di premorte, come quella di Eben, incontri con gli angeli o con i cari defunti sono descritti senza prospettiva esoterica, ma come un qualcosa in più che la vita ci offre. Vita e morte, presenza e assenza sono binomi inesistenti in La geografia del paradiso perché i due universi si fondono con stupore e meraviglia.