Mammut

Per il suo romanzo d'esordio, intitolato Mammut, Antonio Pennacchi ha tratto ispirazione dalla sua esperienza di vita. Fino a cinquant'anni ha lavorato come operaio, facendo i turni di notte presso l'Alcatel Cavi di Latina. Sul finire degli anni settanta entra in politica, passando a fasi alterne nel PSI, nella CGIL e nel PCI. Si laurea in lettere sfruttando un periodo di cassa integrazione e inizia a scrivere. Mammut, scritto nel 1987, dopo essere stato rifiutato da numerosi editori, viene pubblicato per la prima volta nel 1994 da Donzelli e riscuote subito un grande successo tra i lettori. Il romanzo è incentrato sulla figura di Benassa, lo storico rappresentante sindacale della Supercavi di Latina, considerato il terrore dei direttori di personale, colto e combattivo. Ha guidato la lotta dei compagni per anni, senza mai cedere. Ma durante la battaglia finale, Benassa sembra cedere, è stanco e sul punto di mollare. Dopo due giorni di occupazione della centrale nucleare di Latina, Benassa spiega ai suoi compagni le sue ragioni. Mammut è un affresco storico sul mondo della fabbrica, racconta il momento in cui la lotta si è fermata, la classe operaia ha cessato di essere tale, sfaldandosi in tanti atomi, perdendo quei valori di condivisione e socializzazione che, estendosi oltre la fabbrica e arrivando nelle case e nei quartieri, avevano tracciato un'epoca. Antonio Pennacchi racconta il momento in cui il concetto di classe operaia degli anni sessanta e settanta si è estinto, proprio come accadde ai Mammut.