Il male naturale di Giulio Mozzi edito da Laurana Editore

Il male naturale

Data di Pubblicazione:
1 gennaio 2011
EAN:

9788896999011

ISBN:

8896999014

Pagine:
224
Formato:
brossura
Argomento:
Racconti
Disponibile anche in E-Book
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Trama Il male naturale

Pubblicato originariamente nel 1998, accolto da una ventata di polemiche, e velocemente sparito dagli scaffali delle librerie, "Il male naturale", il più "sporco" e informe tra i libri di Giulio Mozzi, è diventato pian piano, negli anni, grazie all'affetto e alla tenacia di un manipolo di lettori, un autentico libro di culto. Ne "Il male naturale" Giulio Mozzi dispiega ancora una volta il suo sguardo attentissimo, quasi prensile, capace di farci apparire arcani e stupendi gli oggetti e le situazioni della vita più quotidiana. Solo che qui, in questo libro, lo sguardo penetra nei corpi, nella carne, nel sesso, e ci mostra come tutto ciò che è alla radice della gioia umana - la vitalità del corpo, la soddisfazione della carne, l'entusiasmo del sesso - a un'osservazione ravvicinata e meticolosa può apparire abitato dal male. Non un male morale, un male che sia colpa di qualcuno: ma un male naturale, costitutivo del nostro essere. Una nuova postfazione, scritta da Mozzi appositamente per questa edizione, racconta le disavventure nelle quali si può incorrere perché si è cercato di guardare ciò da cui tutti preferiscono distogliere lo sguardo. E un saggio di Demetrio Paolin mostra come la pratica di guardare l'inguardabile sia nient'altro che una pratica religiosa.

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 2 recensioni

Il maleDi C. Adele-5 marzo 2012

Racconti di una logorrea ipnotica e inconcludente, con rare eccezioni di intensità emotiva e un dolore espresso talmente bene da diventare fisico (le dieci pagine di "Apertura", da sole, varrebbero quattro stelline) . Lascia il sapore dell'occasione sprecata. Una lettura che alla fine lascia quasi indifferenti.

Il male naturaleDi E. massimo-31 marzo 2011

Ammetto di averlo preso a metà prezzo a una fiera del libro. Gran raccolta di racconti, spesso indigesti, fastidiosi per la loro crudezza, con sintassi anche sconcertante e linguaggio ricercatamente confutabile. Ce ne sono un paio degni di "brevi interviste con uomini schifosi", e altri comunque di valore. L'ossessione di Mozzi, più che "il male naturale" (e quindi, intrinseco all'uomo), a me è sembrata l'impossibile convivenza fra un corpo puro, o semi-ideale, e l'Io della persona. Come se l'Io fosse spinto a forza dentro un corpo destinato al disfacimento (vedi bellissimo primo racconto, un soliloquio che ricorda un protagonista di una tragedia greca. Idea e realizzazione non originale, ma grande risultato), che di fatto viene, in tutti i racconti, spezzato o dal destino (un incidente stradale) o dall'Io (che lo martoria fino a volerlo nutrire e cibare cutaneamente) o da altri Io mediante i loro corpi (sessualmente e in maniera scandalosa e/o aberrante).