I Malavoglia di Giovanni Verga edito da BUR Biblioteca Univ. Rizzoli

I Malavoglia

Data di Pubblicazione:
19 gennaio 2011
EAN:

9788817046688

ISBN:

881704668X

Pagine:
330
Formato:
rilegato
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Trama I Malavoglia

I Malavoglia è il romanzo italiano che rappresenta, meglio di ogni altro, il tradimento degli ideali giovanili, il cedimento morale, lo scacco esistenziale. In coda al Risorgimento, nell'ora in cui diventano più chiare le insufficienze della rivoluzione appena compiuta e il parziale fallimento di quelle speranze, i protagonisti del racconto sembrano scissi fra due mondi e due morali, fra i richiami opposti del passato e del futuro. Da questo punto di vista, "Malavoglia" è il primo romanzo dell'Italia unita, che con le sue nuove prospettive di vita preme sulle società tradizionali, determinando tensioni e disfacimento. Così nel finale del romanzo, nelle colpe di un progresso che travolge e di una modernità che sradica, non va letta una saga popolare, ma una tragedia contemporanea. Prefazione di Gustavo Zagrebelsky.

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 8 recensioni

Mortalmente noioso!Di G. Paola-13 maggio 2012

Una delle tradizionali letture imposte al liceo, fra le più odiate e temute, con uno stile lento e noioso, dove la scorrevolezza è stata dimenticata! Forse non era l'età giusta per poterlo apprezzare, ma francamente neon credo che sarebbe cambiato molto leggerlo più avanti. Simbolo di Verga e del verismo è comunque inspiegabilmente considerato una delle pietre miliari della letteratura italiana, e forse, solo per questo merita almeno un tentativo di lettura. Mostra lo spaccato di una Sicilia in coda al risarcimento, dove è protagonista una famiglia di pescatori e il loro dirigersi irrimediabilmente verso il baratro e la sconfitta. La quinta essenza del pessimismo e del tentativo di riscatto puntualmente tradito!

CapolavoroDi s. carmela-4 maggio 2012

Questo romanzo è un capolavoro vero e proprio. Le avventure della sfortunata famiglia Toscano toccheranno il cuore. Verga presenterà la storia in modo amichevole, facendo si che il lettore venga catturano immediatamente nel romanzo. L'unica pecca è il linguaggio a volte un pò complesso, soprattutto per chi non conosce la lingua e le espressioni dialettali siciliane

NoiosoDi v. luigi-3 maggio 2012

Questo libro lo lessi al liceo e sono convinto ancora oggi che non sia l'età giusta per apprezzarlo appieno o almeno un po' . E' un libro figlio del suo tempo, la prosa è veramente poco fluida e a tratti contorta nel tentativo di ghirigorarla. Mi spiace perchè mi rendo conto che è una pietra miliare della letteratura italiana, ma io non sono riuscito a farmelo piacere. Ne serbo un ricordo poco piacevole.

Capolavoro!Di T. Fiorella-7 marzo 2012

Penso che questo romanzo può sembrare noioso ad un primo impatto. Ma poi quando conosci Verga e quello che intende descrivere nei suoi libri lo trovi affascinante, ti catapulta in una realtà nuova. Verga ti porta in una realtà diversa fatta di dolore e rassegnazione alla vita, e la rassegnazione è un'po il fulcro dei malavoglia.

Semplicemente bellissimoDi v. elisa-16 febbraio 2012

Per me è il più bel romanzo italiano. Meraviglioso l'uso della lingua. Asciutto lo stile, tanto da permettere al lettore di mettere del suo in quello che legge, senza farsi coinvolgere e trasportare come in tanti romanzi da mille pagine in due giorni che escono oggi. Qui il lettore cammina faticosamente con le sue gambe, e mentre esplora fa tante scoperte, nell'ambiente, nei personaggi. Trova tanto degli italiani che siamo oggi, nati per forza come popolo e privi del coraggio di credere nei propri sogni. Il fatto che venga spesso letto a scuola lo rende immeritatamente antipatico a molti. Senz'altro da riscoprire e da rileggere.

L'epopea dei vintiDi O. Samuel-14 luglio 2011

Romanzo corposo e pesante per i non addetti ai lavori, tacciato da alcuni contemporanei dell'autore di provincialismo, e in effetti, nel linguaggio, nella trama, nelle espressioni gergali vi è molta forse anche troppa sicilianità, infinitamente di più che nei romanzi del commissario Montalbano. Interessante sopratutto il tipico "punto di vista"delle vicende narrate, spiccatamente Verghiano, le sue impronte digitali di scrittore sui generis, punto di vista reso con soluzioni strutturali linguistiche e semantiche uniche, geniali, il che è funzionale alla rappresentazione, realista, di più verista, del tema centrale della poetica dell'autore: l'epopea dei vinti. Un libro di altissima letteratura dunque, sotto il profilo tecnico, ma "indigesto" e poco fruibile sotto il profilo contenutistico-emotivo. Non è un libro per tutti, un romanzo di evasione, ma solo per lettori consapevoli che sappiano leggere oltre le righe e cogliere tutti quei particolari che fanno di un romanzo come questo, una grande opera d'arte.