La maestà di Simone Martini

Sulle tracce di un soggetto iconografico di ispirazione bizantina in un contesto civile, Simone Martini affresca nel 1315 la celebre Maestà. Il tema sacro viene adattato alle esigenze del governo senese quale espressione di un nuovo messaggio etico-politico, una vera e propria esortazione al buon governo e al rispetto della giustizia. Il recente, lungo restauro dell'opera ha permesso di restituire una corretta leggibilità. Il direttore dei restauri, Alessandro Bagnoli, oltre a dar conto degli interventi eseguiti, guida il lettore alla scoperta del dipinto, avanzando interessanti ipotesi circa le ragioni della “raconciatura” del 1321 che non fu un semplice restauro, bensì un vero e proprio riadattamento voluto dai governanti per veicolare un più esplicito messaggio etico-politico. Lo studio delle varie fasi di realizzazione ci mostra così la Maestà come work in progress, utile strumento per la conoscenza della prima attività di Simone e occasione per riflettere sull'ansia di rinnovamento culturale nella Siena degli inizi del Trecento.