Lui è tornato di Timur Vermes edito da Bompiani

Lui è tornato

Editore:

Bompiani

Collana:
Vintage
Traduttore:
Gabelli F.
Data di Pubblicazione:
7 maggio 2014
EAN:

9788845276699

ISBN:

8845276694

Pagine:
445
Formato:
brossura
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Trama Lui è tornato

Ricordate "Le memorie di Schmeed" di Woody Allen?: "Nella primavera del 1940, una grossa Mercedes venne a fermarsi davanti al mio negozio di barbiere al 127 di Königsstrasse ed entrò Hitler. 'Voglio una spuntatina leggera' disse e non tagliatemi molto sopra.'" Schmeed, il barbiere del Reich, depositario dei segreti del Führer. Ecco: il romanzo di Timur Vermes sembra rimandare alla comicità di Allen. È l'estate del 2011. Adolf Hitler si sveglia in uno di quei campi incolti e quasi abbandonati che ancora si possono incontrare nel centro di Berlino. Egli non può fare a meno di notare che la guerra sembra cessata; che intorno a lui non ci sono i suoi fedelissimi commilitoni; che non c'è traccia di Eva. Non può non sentire un forte odore di benzina esalare dalla sua divisa sudicia e logora; e non riesce a spiegarsi l'intorpidimento delle sue articolazioni e la difficoltà che prova nel muovere i primi passi in una città piuttosto diversa da come la ricordava. Regna infatti la pace; ci sono molti stranieri; e una donna (sì, proprio una donna, per giunta goffa), tale Angela Merkel, è alla guida del Reich. 66 anni dopo la sua fine nel Bunker, contro ogni previsione, Adolf inizia una nuova carriera, stavolta a partire dalla televisione. Questo nuovo Hitler non è, tuttavia, né un imitatore, né una controfigura. È proprio lui, e non fa né dice nulla per nasconderlo, anzi, è tremendamente reale. Eppure nessuno gli crede: tutti lo prendono per uno straordinario comico, tutti lo cercano, tutti lo vogliono, tutti lo imitano.

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2 di 5 su 2 recensioni

Lui è tornatoDi R. Elena -27 gennaio 2017

Timur Vermes è riuscito a far parlare uno dei personaggi più odiati della storia (se non il più odiato). Non ho letto tanti libri su Hitler per cui il mio parere non sarà ponderato come dovrebbe, però questo libro credo che non vada preso troppo sul serio. Sì il protagonista è Hitler, il vero Hitler, però l'Hitler ai giorni nostri, solo non aggiornato sulle novità e innovazioni degli ultimi 70 anni. Ed è molto bello vedere come ragiona con la sua mente analitica senza crogiolarsi nella sua condizione ma cercando di trovare subito una soluzione. In questo libro non mancano anche delle parti che mi hanno fatto morire dal ridere: quando Hitler pensa che Wikipedia sia un'eredità vichinga; quando cerca il rasoio; quando deve decidere che nome usare per la sua e-mail… Vermes ha preso il personaggio più scomodo della storia per criticare la politica e i politici tedeschi del giorno d'oggi. In conclusione: bello, divertente e scorrevole. Se cercate un romanzo critico sul mondo di oggi e cinico leggetelo, ma se cercate un documento storico su Hitler non fa il caso vostro.

InquietanteDi G. Federica-27 luglio 2014

Per certi versi, ritengo questo libro decisamente inquietante... Se all'inizio i vari siparietti che vedono Hitler confrontarsi con la realtà di oggi possono sembrare anche simpativi, d'altra parte il fatto che lui si imponga psicologicamente sulle persone ci fa capire che siamo tutti condizionabili da chi ha forza e carisma. Il motivo principale per cui non mi è piaciuto è il fatto che alla fine la figura di Hitler in questo libro risulta per certi aspetti positiva, mentre tutti noi sappiamo quanto male ha fatto.