Una luce quando è ancora notte di Valentine Goby edito da Guanda

Una luce quando è ancora notte

Editore:

Guanda

Traduttore:
Bosio L.
Data di Pubblicazione:
15 gennaio 2015
EAN:

9788823509221

ISBN:

882350922X

Pagine:
228
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
Acquistabile con la

Trama Una luce quando è ancora notte

Mila, giovanissima militante nella Resistenza francese, viene deportata a Ravensbrück nell'aprile del 1944 insieme ad altre quattrocento donne. Non ha mai avuto alcuna aspirazione all'eroismo: se ha deciso di aiutare suo fratello e gli altri militanti parigini l'ha fatto per senso del dovere, con la semplicità dei suoi vent'anni. Come le altre prigioniere politiche, prova sollievo nell'apprendere che non sarà fucilata. Non sa nulla del viaggio che l'aspetta, non ha mai sentito nominare Ravensbrück. Del campo di concentramento ignora tutto, anche le parole per nominare le cose, le azioni, le regole che bisogna imparare per sopravvivere. E per raccontare alle altre donne il segreto che avrà un ruolo decisivo nel suo destino. Grazie alla solidarietà delle compagne e a una tenacia incrollabile, Mila riuscirà a scorgere un barlume di luce rappresentato dalla presenza, nel campo, di una Kinderzimmer, una camera per i neonati: un luogo paradossale di vita in un paesaggio di disperazione. Giorno dopo giorno, nella durezza di un autunno e di un inverno infiniti, Mila si aggrappa con tutte le forze a quella luce, per se stessa e per il bambino che porta in grembo.

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5 di 5 su 1 recensione

Bellissimo!Di A. Silvia-29 aprile 2015

Ravensbrck era un lager di detenzione riservato alle donne, e non aveva niente da invidiare ad Auschwitz, campo di sterminio. Lunghi appelli immobili fino allo sfinimento, mancanza di cibo, di cure, di medicine. Fame, malattie, freddo e morte. Nel campo le internate sono soprattutto prigioniere politiche. Mila arriva a Ravensbruck incinta, insieme all'adorata cugina Lisette. La lotta per la sopravvivenza è dura: basta un niente per essere punite, basta nulla per essere eliminate. Ma le donne di Ravensbrck cercano di sopravvivere in tutti i modi, si aiutano tra loro, creano gruppi, rubano il bottino dei tedeschi, spartiscono le loro riserve, resistono come possono, e Mila si industria in ogni modo per far sì che il suo bimbo sopravviva. Lo stile dell'autrice è secco, essenziale ma trascinante. Le parole si susseguono serrate, le frasi attaccate, pochissime volte si va a capo, i dialoghi sono quasi sempre indiretti. Il risultato è una descrizione dell'orrore del campo realizzata tramite un susseguirsi di parole che trascinano fino all'ultima pagina. Mi è piaciuto molto.