Trama Lu campo di girasoli
Una storia d'amore e di violenza, di amicizia e di coraggio - un po' fiaba, un po' racconto nero - narrata in una lingua gustosa e sorprendente.
Il primo sorriso Caterina e Lorenzo se l'erano scambiato al party del sindaco - "Ca lu chiamava party picché faceva cchiù moderno. E cu lo modernismo isso s'era vinciuto li votazioni". Era da un pezzo che Lorenzo teneva nel cuore quella malattia, ma aveva cercato di non pensarci: perché sulla "vagliuncella" aveva messo gli occhi Rancio Fellone, il figlio dell'uomo più ricco del paese, e lui, Lorenzo, era solo il nipote dello scarparo,: "Pirciò aveva deciso che Caterina se l'aviva levare da la capa". Poi quella sera lei l'aveva guardato, e non aveva smesso di guardarlo mentre lui suonava la tamorra come mai prima...
Recensioni degli utenti
Mi ha lasciato senza troppo entusiasmo -29 aprile 2012
C'è tutto il sud più tipico, con l'amore, le passioni le prepotenze, l'arsura, il sudore e il mare azzurro. C'è un Renzo moderno, una Lucia femminista e coraggiosa, un Don Rodrighino figlio di un imprenditore e pure due bravi, insomma una specie di promessi sposi in una salsa dal retrogusto di ammanniti. Il fatto però di comporre la storia in un dialetto meridionale completamente originale sposta l'attenzione dalla storia alla lingua. E probabilmente non fa apprezzare nè dell'uno nè dell'altro.
Molte parti in dialetto-30 marzo 2012
Per chi ama lo stile di Longo questo libro e' un altra perla raro. Il linguaggio ti rapisce con la sua leggerezza e ti conduce al suo interno coinvolgendoti completamente. Non c'è'gran che di italiano, forse i puristi del napoletano storcerebbero la faccia. Per i turisti, pero' è sufficiente a scoprire un altrove drammaticamente attuale. La costruzione narrativa e' il primo pezzo della genialita' di questo autore. Non ti lascia mai un attimo di tranquillita' , con una saggia scelta delle cesure della storia proprio la' dove sembrano aprirsi delle certezze.
Al suono della pizzica-4 novembre 2011
Stavolta Longo sceglie un'ambientazione rurale oltre che, ovviamente, indefinitamente meridionale, per ambientare una favola popolare in cui i personaggi sono sì degli stereotipi che abbiamo già incontrati in altre occasioni, ma che lui ci sà vivificare tramite una ambientazione dove "il Sud" con i suoi odori, colori, fiori, sudori, amori diventa il personaggio primo, per dirla con un altro stereotipo, di un "affresco" in cui l'altra caratteristica è quel'Esperanto Meridionale che contribuisce a fare dei Girasoli un opera atipica. Notevole la tecnica "a impulsi" di Longo che si muove con grande maestria nel tempo e nello spazio narrativo, tanto che la lettura dei Girasoli è quanto di più ravvicinabile alla visione di quello che dovrebbe essere un buon film (ovviamente con la pizzica per colonna sonora) .
Lu campo di girasoli-29 settembre 2011
Sinceramente non conoscevo Longo. Lu campo di girasoli è stato il suo primo romanzo che ho letto. La trama non mi ha molto colpito, non è originale. La scrittura invece è molto innovativa: è realizzata con i vari dialetti dell'Italia del Sud che quindi non da una indicazione precisa di dove si svolge l'azione.
Lu campo di girasoli-21 agosto 2011
è un romanzo che scorre abbastanza nonostante la lingua utilizzata che, forse, è proprio il punto di forza di quest'opera di Andrej Longo. Una lingua creata mescolando i tanti dialetti del Sud Italia. La storia narrata è forse poco convincente, poco originale e molto prevedibile. Insomma, non è un libro che ti cambia la vita ma è di piacevole lettura!