Linea di confine di Vincenzo Carofiglio edito da CLEUP
Alta reperibilità

Linea di confine

Editore:

CLEUP

Collana:
Narrativa
Data di Pubblicazione:
2010
EAN:

9788861296015

ISBN:

8861296017

Pagine:
130
Formato:
brossura
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Trama Linea di confine

Enzo, il protagonista del romanzo, appassionato di fotografia, viene portato all´ospedale civile di Padova per una colica epigastrica all´alba del 31 dicembre 2007. È qui che ha inizio il suo viaggio, un viaggio onirico - che poi potrebbe essere anche il nostro - che ha come punto di partenza un passato fatto di ricordi, che belli o poco belli sono una conditio sine qua non esisterebbe una costruzione esistenziale, e come punto d´arrivo un utopico domani. L´idea assillante di un domani migliore non gli permette di vivere serenamente il presente: “È come se vivessimo il presente sospesi sulla linea di confine; come se percorressimo questa appena percettibile linea, che divide due cieli, due orizzonti, due sguardi, due realtà, senza minimamente accorgerci che il tempo scorre inesorabile, senza tregua”.
Il protagonista narratore, appartenente a una generazione lasciata allo sbando, approderà in un luogo sconosciuto dove incontrerà la radiosa Alexis e altri personaggi stravaganti che gli mostreranno la grandezza dei semplici gesti quotidiani.

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5 di 5 su 1 recensione

Linea di confine è la saggezza anticaDi d. antonia-15 marzo 2011

Il protagonista viene portato al pronto soccorso dell'ospedale con una crisi epigastrica, viene adagiato in un angolo caldo e si assopisce. Inizia qui un percorso a metà tra l'onirico e il reale in cui rivive pezzi del suo passato, in cui rivede luoghi, persone, fatti che appartengono alla sfera personale di esperienze ma rappresentano anche la proiezione di aspettative, di progetti che nella realtà stentano a prendere quota. Li rivede attraverso gli occhi dei suoi principi, della sua ricerca di adattare valori acquisiti nel tempo, dai genitori, dalla sua terra d'origine, con la volontà di comprendere come proiettarli in un futuro che appare lontano, sempre sul filo di quella linea di confine che separa ieri da domani, quel presente che spesso ci sfugge, l'attimo che dovremmo vivere fino in fondo "non riusciamo a vivere il presente... Come sarà il domani" (pag. 47). La domanda è: esiste una vera "linea di confine" tra ieri e domani, tra fisico e onirico, tra materia e spirito? L'una si espande nell'altra, la arricchisce, la completa. La parte razionale (ECS) guarda i luoghi, li identifica, li riconosce ma crea anche divisione, tra l'io e l'altro, separa e infine giudica. La parte emozionale (ECD) osserva e stabilisce relazioni per analogia, una goccia d'oceano corrisponde all'oceano intero, non scinde, anzi tende ad unire a caricarsi di viva gioia o dolore. Vincenzo non sceglie tra ragione e sentimento, tra sogno, desiderio, emozione o realtà, materialità, lascia che contribuiscano entrambe al suo sviluppo umano, alla conquista dei suoi traguardi personali senza che essi divengano "elogio di sé" bensì maturazione e crescita. "Dobbiamo sforzarci... La volontà dell'anima..." (pag. 114). Con quali occhi guardare la realtà, come interpretarla? Come riuscire ad avere un quadro completo di ciò che vediamo, viviamo? Qui viene in soccorso l'altra anima di Vincenzo, quella legata all'immagine, quella di fotografo (pag. 89-90). Un insieme di particolari anatomici, presi uno per uno, guardati singolarmente ma "la piazza", l'intera unità se osservati con sguardo totale, unificante: " L'OCEANO"! Ecco la metafora che identifica, a mio parere, l'intero libro. Un altro aspetto interessante è il confondersi di luoghi reali con luoghi interiori. Padova stessa diventa luogo interiore. Si stenta a riconoscerla come città di palazzi e piazze. Viene cancellata l'immagine di città storica, di città d'arte. Diventa città di uomini, di vite che percorrono se stesse, di anime che si incontrano, che si conoscono, che mangiano insieme... Anime vive nell'anima stessa del luogo. La nebbia è velo che trattiene l'intimità. Una fontana è cascata d'acque miracolose, "sorgente di pura vita" che libera il corpo dalla pesantezza, che mette in contatto la pelle calda con il calore del cuore. Le persone, gli amici, le amanti, il grande amore sono appena abbozzati nella loro esteriorità ma cercati e raccontati nella loro unicità, nella loro profondità umana. I genitori e il loro amore sono descritti nel quadro multicolore delle bancarelle natalizie mentre richiamano l'attenzione dei clienti con addobbi luminosi, con i profumi della frutta e con la loro personalità viva e rumorosa (pag 66). "Uno spettacolo vederli al lavoro... Neanche per un minuto". Per quanto riguarda i nonni, beh, leggete il libro e vi divertirete...! L'unicità di ognuno si esprime nel valore che ogni singola vita da a se stessa, al suo dovere intrinseco di realizzarsi, svilupparsi, al diritto di essere protetta e messa in condizione di salvarsi nella purezza e nell'armonia... (pag. 53). Anche l'amore si accende di grandi fiamme quando si da fuoco alla legna leggera di una nuova passione ma arde scaldando a lungo solo quando si aggiunge il ceppo pesante di comprensione, sincerità, complicità. Cerco sempre un rapporto fisico con la parola scritta e con questo piccolo romanzo è stato facile, perché qui c'è un'anima che racconta se stessa dal di dentro, che si srotola passo dopo passo, lasciandosi scoprire nelle sue fragilità, nella sua spinta per evolvere, nella sua ricerca di equilibrio e serenità. Non è una novità, un'idea rivoluzionaria. E' la saggezza antica che abbiamo dimenticato sommersi da cumuli di oggetti spesso inutili che si trasformeranno in dannosa immondizia. Vincenzo la recupera con semplicità, attraverso di sé, la sua storia, la sua maturazione, la volontà di continuare a costruire se stesso, a non lasciarsi correre la vita addosso ma a costruirla giorno per giorno, protagonista con umiltà.