Descrizione La linea alba
La "linea alba" è anatomicamente una linea centrale sull'addome che spesso, nelle donne in stato di gravidanza, diviene visibile, imbrunendosi. Questo poema ne è il canto: la descrizione, epica e fiabesca, della parabola di quella linea sul ventre muliebre. Ma chi scrive non guarda la linea alba solo dall'esterno del corpo, bensì, soprattutto, dall'interno: come se la voce narrante provenisse da un cavernoso stato fetale, come da dentro una Madre. Ecco che allora il poeta qui diviene, a un tempo, Pinocchio e Giona, e il ventre della balena quello della grande Madre-universo. Da lì, da quel luogo pre-natale in cui il mistero della nascita sfiora quello della morte, questo poema si fa totale e disperata, fisica e gridata ricerca di un padre. Come Giona, come Pinocchio, per il protagonista di questi versi "essere nel ventre" significa invocare un padre perduto. Un padre la cui assenza è la presenza più grande. Più vera. Un padre morto, da ricercarsi nei cieli, che è al contempo un Padre, da invocare con amore e rabbia, forse senza averne le parole, come un bimbo non ancora nato.