Il libro di Edith di Edith Velmans edito da Sperling & Kupfer
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Il libro di Edith

Data di Pubblicazione:
2002
EAN:

9788882742089

ISBN:

8882742083

Pagine:
256
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Descrizione Il libro di Edith

Edith comincia a scrivere il suo diario a tredici anni, nel 1938. Come tutte le adolescenti della buona borghesia dell'Aja, conduce una vita spensierata e felice. Ma presto la Storia entra nella storia di Edith: la guerra, l'invasione nazista, le leggi razziali, le persecuzioni e le deportazioni nei lager. Una mattina Edith stacca con cura la stella gialla dai vestiti e lascia i suoi per andare in un piccolo villaggio al confine con il Belgio, presso una modesta famiglia che con coraggio e straordinaria forza morale accetta di nasconderla e proteggerla, costi quello che costi...

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5 di 5 su 1 recensione

Edith contro il maleDi t. raniero-17 settembre 2010

Ne "Il libro di Edith", attraverso un diario e commoventi lettere, ben inserite nella cornice narrativa, è riassunta la vita di Edith Van Hessen e della sua famiglia, ebrei olandesi, durante i terribili anni dell'occupazione nazista. La vita dell'adolescente Edith, che vive felice e coccolata in una famiglia della media borghesia olandese, non eccessivamente praticante da un punto di vista religioso, viene improvvisamente e drammaticamente sconvolta dalla guerra. Guus, il suo fratello maggiore, verrà fatto emigrare in America (farà poi parte delle truppe americane che sbarcheranno in Normandia); Jules, l'altro fratello, cercherà di riparare in Inghilterra (verrà arrestato, durante questo tentativo di fuga, e verrà deportato ad Auschwitz, ove morirà dopo un anno di terribile prigionia); infine, Edith con l'aiuto di alcuni amici di suo padre, dall'Aia, troverà rifugio nella loro casa a Breda, presso il confine con il Belgio. Qui resterà per quasi due anni fino alla liberazione ad opera delle truppe alleate. In questi due anni comunicherà soprattutto con i suoi amati genitori,rimasti a casa perchè malati, attraverso lunghe lettere dalle quali trasparirà tuta l'umanità e l'amore di un padre, di una madre e di una figlia atrocemente separati a causa delle discriminazioni razziali. Queste, un po' per volta, finiscono con il rendere sempre più dure le condizioni materiali e morali degli ebrei che alla fine cominceranno ad essere rastrellati, senza lacuna pietà, per essere portati prima a Westerbork, campo di transito, e poi deportati ad Auschwitz o Sobibor, nomi tristemente famosi. Lo stile dell'autrice risulta sobrio e ben articolato con i riferimenti prima al suo diario e poi alle lettere dei genitori, che custodisce gelosamente nella sua stanzuccia a Breda, mentre vive nascosta, protetta dagli amici del padre. Ciò che secondo me costituisce la parte migliore del libro sono le lettere: pur tra atroci difficoltà (padre malato di cancro, madre costretta in ospedale per una grave frattura all'anca) i genitori di Edith scrivono regolarmente all'amata figlia che così apprende le loro vicissitudini, consumandosi, oltre che nel dolore, soprattutto nell'impotenza di non poter essere loro d'aiuto. Le lettere sono l'unico gesto d'amore consentito in una famiglia spezzata dalla guerra e dalle persecuzioni; le lettere si leggono con trepidazione e partecipazione, facendo nascere in noi una terribile tristezza e la profonda consapevolezza di come possa essere disumano il male. Quando nei testi di storia apprendiamo che alla bestialità nazista sono stati sacrificati milioni di vittime, che hanno sofferto il dolore della persecuzione, dovremmo allontanarci dall'astrattezza che i resoconti comportano e leggere libri come quelli di Edith Velmans i quali danno un'idea chiara e immediata della misura del dolore patito da chi era "vittima". Il libro di Edith, come altri dello stesso genere, ci aiutano a comprendere che non si devono mai e poi mai, in nome di un'ideologia, calpestare i sogni, gli affetti, l'amore, la dignità..."l'umanità dell'uomo".