Tempo curvo a Krems

Che cos’è il tempo se non un’inesorabile fiume che scorre? Claudio Magris con la sua scrittura poetica lo racconta in “Tempo curvo a Krems”. Cinque racconti, cinque modi di vivere il tempo vengono raccontati dallo scrittore triestino che ci fa vedere lo scorrere della vita in maniera inaspettata. Un ricco industriale, consapevole di aver trascorso l’esistenza a lavorare, alla fine decide di lasciare la vita a suo modo; a Krems invece un viaggiatore si accorge di un tempo vuoto in cui l’amore e la vita finalmente coincidono, forse è una magia, forse è un momento da vivere intensamente. Un maestro di musica e il suo allievo si incontrano dopo tanti anni, un momento caratterizzato dall’ambiguità e da una sottile cattiveria.
In un’altra parte del mondo uno scrittore è ospite d’onore ad un premio e proprio in quel momento si accorge di essere un estraneo in quell’universo letterario, mentre a Trieste un uomo di cultura, reduce dalla prima guerra mondiale, non si riconosce in un film che stanno girando proprio ispirato alle sue gesta. I protagonisti di queste storie sono quasi tutti anziani, con il tempo più dietro che avanti a loro e sono malinconici, cinici, distaccati e allo stesso modo ripensano ai giorni trascorsi con una dolcezza assoluta e primitiva. Tempo curvo a Krems è non solo una riflessione sul tempo che scorre, ma sul tempo nella letteratura, nel racconto e nelle sue sgualcite parole che cambiano, si trasformano e assumono significati diversi a seconda dei giorni passati.