«Libri di lettura» per le donne. L'etica del lavoro nella letteratura di fine Ottocento
- Editore:
Edizioni dell'Orso
- Collana:
- Contributi e proposte
- Data di Pubblicazione:
- 1995
- EAN:
9788876942181
- ISBN:
8876942181
- Argomento:
- Studi sui generi: donne
Descrizione «Libri di lettura» per le donne. L'etica del lavoro nella letteratura di fine Ottocento
Nei saggi che occupano la prima parte di questo volume si è voluto fermare l'attenzione sulle "letture" proposte che l'acculturazione della donna nella seconda metà dell'Ottocento e sui modelli letterari a cui si affida l'istanza pedagogica. Partendo dai Racconti di Caterina Percoto, rivolti prevalentemente ad un pubblico femminile, si è voluto indagare che cosa venivano invitate a leggere le donne, quale genere di letteratura veniva loro consigliata. Un percorso attraverso la storia delle letture per le donne che, dai cataloghi di letterature edificante, si apre via via ad accogliere anche romanzi, racconti, biografie. Attraverso incursioni tematiche su temi quali l'economia domestica, il mutualismo e l'associazionismo, si è voluto sondare quali "libri di lettura" circolavano sul mercato editoriale ottocentesco orientati verso un pubblico femminile specifico. La figura della "popolana", della "giovane operaia", della "donna del popolo" non è assunta solo a oggetto di fabula ma compare nei frontespizi dei "libri di lettura", sia nella titolazione tematica, sia in quanto destinataria esplicita di volumetti concepiti per la sua educazione. "Libri di formazione" quindi, destinati ad un pubblico selezionato e divulgati attraverso canali preferenziali come le scuole serali e festive. Il secondo tema che accomuna i saggi raccolti in questo volume, spesso intersecando e/o sovrapponendosi al primo, è quello del lavoro. Nei libri scritti per il popolo e per le donne del popolo si fa leva sulle qualità del singolo, sulla sua intraprendenza e buona volontà, si individua nel lavoro le leva efficace per il riscatto e l'emancipazione dalla miseria. "Istruzione e lavoro" è lo slogan di questo sottogenere letterario, ed è anche il liet motiv dei Discorsi agli Artigiani di Giacome Zanella. Mentre qualche decennio più tardi, l'allievo prediletto dell'abate vicentino, Antonio Fogazzaro, pur aderendo idealmente alla dottrina sociale del maestro, riporterà le "gente meccaniche e di piccol affare" sullo sfondo scenografico dei suoi romanzi.