Teresa degli oracoli di Arianna Cecconi edito da Feltrinelli
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Teresa degli oracoli

Editore:

Feltrinelli

Data di Pubblicazione:
20 gennaio 2022
EAN:

9788807896088

ISBN:

8807896087

Pagine:
208
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Trama Teresa degli oracoli

"Questa è una storia di cose invisibili, di profezie e oracoli casalinghi, della libertà e del caso, della difficoltà di scegliere, di amare, di crescere e di morire". È una storia di famiglia, e ogni famiglia ha i propri tesori che passano di mano conservando luccicori e promesse, scheletri pigiati negli armadi insieme ai desideri, odori che restano addosso e non si scordano più. E poi naturalmente ci sono i segreti. Teresa ne custodisce uno da tutta la vita e, quando intuisce che la sua memoria ha cominciato a bucarsi come un colino, decide di non metterlo a repentaglio: una sera si sdraia nel letto, zitta e immobile, e non si alza più. Ma le figlie Irene e Flora, la cugina Rusì, la badante Pilar e Nina, la nipote, non sono disposte a rinunciare a lei, così spostano il letto al centro del salotto, dove rimane per dieci anni. Del resto quella di Teresa non è una famiglia come le altre, c'è Irene che è nata con ai piedi dodici dita, Pilar che riconosce i sogni che nascono da dentro e quelli che arrivano da fuori, c'è chi come Rusì dorme con una torcia da minatore sulla fronte e chi di nascosto appende al letto bachi da seta... È Nina a raccontare la loro storia, che ha inizio nel momento in cui tutte loro si stringono attorno alla nonna per vegliarla. Nei silenzi tenuti a bada, nelle emozioni nascoste si aprono a poco a poco spiragli: Teresa li asseconda rivelando, notte dopo notte, quattro oracoli che aiutano le donne a sciogliere il nodo che le blocca, liberandole dalle paure, dal senso di colpa, dal passato, dall'incapacità di abbandonarsi al proprio futuro. E, liberando le loro esistenze, forse Teresa può finalmente liberare se stessa.

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5 di 5 su 1 recensione

Ben scritto e coinvolgenteDi B. Bruno-4 gennaio 2020

L'Antropologia Culturale è una mia grande passione, come l'interesse per i viaggi e immergermi nelle culture altre. L'impulso allo studio degli aspetti umani dal punto di vista psicologico mi accomuna ed è il motivo che mi ha condotto alla professione di psicoterapeuta. Nella scrittura di Arianna ho ritrovato il fascino della capacità descrittiva calda e coinvolgente di chi ha una considerevole abilità empatica di partecipazione profonda alla vita. Avevo già trovato alquanto stimolante il suo studio sul sogno provocato da entità esterne (mentre in realtà era alla ricerca della malattia della paura) che ha indagato nella cultura dei campesinos andini, in Perù, ma in questo suo nuovo lavoro, la sua capacità di osservazione coinvolgente e la maestria nel raccontare gli eventi e descriverne in modo così comunicativo la condizione esistenziale, si è rivelata affascinante, più sagace forse proprio perché slegata dai rigidi vincoli del lavoro scientifico, qui solo sotteso. E mi ha riportato così a quei ricordi delle mie letture formative adolescenziali, le mie prime scoperte dell'antropologia: il grande De Martino e l'intramontabile Castaneda. In questo libro il tema che introduce il suo "racconto" è la colonna portante di tutta la mia "pratica" di psicoterapeuta esistenziale e la sua abilità nel raccontare quel "vissuto" della morte della nonna, mettendo in scena i sentimenti delle donne di questa famiglia allargata, l'ho trovato intimamente avvincente. L'attitudine descrittiva e partecipativa di Arianna seduce, coinvolge e ti fa entrare sul palco coi personaggi, trascina dentro o più opportunamente risucchia all'interno di quel mondo. Serve una notevole sensibilità, una straordinaria capacità di osservazione e un sorprendente talento per riuscire a narrare con armonia storie che trattano argomenti così inderogabili come quello della morte, riuscendo contemporaneamente ad esaltare l'altra faccia della medaglia: la vita, la vita di chi è lì a fare i conti con la fine.